«Come l’anno scorso, anche quest’anno il reparto di Medicina dell’Ospedale Delogu di Ghilarza è stato chiamato a dare un fondamentale contributo alla gestione dell’emergenza ed è diventato immediatamente operativo attrezzandosi per gestire i casi Covid, compresi quelli di pazienti fragili in condizioni gravi che hanno necessità di terapie con ossigeno ad alti flussi. Ancora una volta, il reparto di Medicina del Delogu di Ghilarza esegue di fatto le stesse attività previste in un reparto Covid di terapia intensiva, con i medesimi rischi. Tuttavia, al personale impiegato continua a non venire corrisposta l’indennità prevista per il personale sanitario impiegato nei reparti Covid. A trovarsi in questa situazione incresciosa sono ventidue professionisti sanitari che svolgono le proprie mansioni all’interno di un reparto ad altissimo rischio contagio. Medici e infermieri che si prendono cura di pazienti in condizioni di salute critiche nonostante il reparto non sia strutturato come una terapia intensiva e non disponga nemmeno di un vero impianto di ossigenazione fisso a parete.»
A dirlo è il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Alessandro Solinas che ha presentato una mozione in Consiglio regionale.
«Questo reparto pur non essendo classificato all’origine come Covid, oggi opera come tale, pertanto trovo profondamente ingiusto che per una mancanza di requisiti legati soltanto alla burocrazia si stia continuando a non corrispondere una indennità che spetta di diritto a chi si sta sacrificando come i medici e gli infermieri del resto dell’isola – conclude Alessandro Solinas -. Non è accettabile che sussista una differenza di trattamento salariale tra il personale sanitario assegnato ai diversi reparti Covid della regione. Chi lavora all’interno di questi reparti lo fa con senso di responsabilità, di collaborazione e sacrificio. In ambito sanitario le indennità devono essere corrisposte a chi lavora in ambienti particolarmente complessi sulla base delle cifre definite dal CCNL in maniera uniforme, e nel periodo di emergenza devono essere applicate a tutti coloro che lavorano in condizioni ad alto rischio.»
«Questo reparto pur non essendo classificato all’origine come Covid, oggi opera come tale, pertanto trovo profondamente ingiusto che per una mancanza di requisiti legati soltanto alla burocrazia si stia continuando a non corrispondere una indennità che spetta di diritto a chi si sta sacrificando come i medici e gli infermieri del resto dell’isola – conclude Alessandro Solinas -. Non è accettabile che sussista una differenza di trattamento salariale tra il personale sanitario assegnato ai diversi reparti Covid della regione. Chi lavora all’interno di questi reparti lo fa con senso di responsabilità, di collaborazione e sacrificio. In ambito sanitario le indennità devono essere corrisposte a chi lavora in ambienti particolarmente complessi sulla base delle cifre definite dal CCNL in maniera uniforme, e nel periodo di emergenza devono essere applicate a tutti coloro che lavorano in condizioni ad alto rischio.»
Antonio Caria