A quasi tre anni dal disastroso incendio che il 24 luglio 2021 devastò i boschi, i pascoli e le colture del Montiferru, con oltre 12mila ettari divorati dalle fiamme, continua l’attività dei volontari dell’Associazione Montiferru nel rigenerare il territorio e il paesaggio così gravemente ferito. Ed è grazie a una donazione di oltre 32mila euro, giunta dalla FASI (Federazione delle associazioni sarde in Italia), dall’Associazione Isola Sardegna-Giappone di Tokyo e dall’Unione nazionale Pro Loco d’Italia (Unpli), sezione della Sardegna, che tre moduli di circa 7.000 mq di oliveti hanno ripreso vita, con una inaugurazione che si è tenuta questa mattina nelle campagne di Cuglieri, in località Mediagheddu, lungo la statale 292. Entro la fine dell’anno saranno cinque i moduli, da 285 a 300 piante per uno, che saranno rimessi in produzione con le varietà tipiche coltivate in queste aree: dalla Bosana alla Semidana, passando per la Nera di Villacidro. La novità di tali impianti sta nell’irrigazione a goccia con tubature sotterranee che punta sulla sostenibilità e il buon uso della risorsa idrica: un modo efficiente e innovativo di fare agricoltura, anche alla luce della crisi climatica in corso e delle sempre meno eccezionali stagioni siccitose.
Al taglio del nastro dei nuovi moduli hanno partecipato i portatori di interesse coinvolti nel “Progetto Montiferru” con le rispettive delegazioni guidate dai presidenti dell’Associazione Montiferru, Pier Paolo Arca, della FASI, Bastianino Mossa, dell’Unpli Sardegna, Raffaele Sestu, e dell’Associazione Isola Sardegna-Giappone, Giovanni Piliarvu.