«Grazie al piano di bonifica da amianto approvato dal Cipe nel 2016 e adottato nei mesi scorsi dal ministero dell’Ambiente – rimarcano i quattro consiglieri regionali pentastellati – sono stati stanziati 385 milioni di euro per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto e dell’eternit dagli edifici pubblici. In particolare quelli ancora presenti nelle scuole e negli ospedali. Di queste somme alla Regione Sardegna spettano risorse per circa 35 milioni di euro. Risorse ancora inutilizzabili a causa della mancata stesura del bando da parte dell’assessorato dell’Ambiente, necessario a consentire ad enti e amministrazioni di presentare progetti di bonifica.»
Per Alessandro Solinas «il tempo per la realizzazione degli interventi è limitato poiché i lavori dovranno essere portati a termine tassativamente entro il 31 dicembre 2025. Tuttavia, ancora oggi, la Regione Sardegna non è stata in grado di redigere il bando rivolto agli enti e alle amministrazioni interessate. Uno strumento indispensabile per consentire la ripartizione delle risorse che altrimenti andranno perse. Pertanto, considerato anche il periodo di crisi economica conseguente l’emergenza Covid, un’iniezione di liquidità per le opere pubbliche risulterebbe fondamentale per la ripresa di comparti in forte sofferenza, come quello edilizio. Chiedo quindi all’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis di attivarsi al più presto per non perdere questa un’importante occasione per l’economia della nostra isola.»
«La Regione– aggiungono Alessandro Solinas, Desirè Manca, Roberto Li Gioi e Michele Ciusa – si occupi inoltre di stanziare adeguati fondi per coprire le spese di ripristino delle opere bonificate a favore della salvaguardia della salute e della tutela ambientale. È ormai noto che l’esposizione alle fibre di amianto sia causa di patologie e tumori che si manifestano prevalentemente a carico dell’apparato respiratorio. Rimuovere i manufatti in amianto o cemento-amianto ancora presenti negli edifici pubblici frequentati dai nostri figli e nei nostri ospedali è un’azione improrogabile per garantire il diritto alla salute dei cittadini di oggi e di quelli di domani.»
«Inoltre – conclude Alessandro Solinas – è inaccettabile che la Regione Sardegna non abbia ancora provveduto all’istituzione della Commissione speciale d’inchiesta sulla presenza di amianto nell’isola, chiesta ad ottobre dell’anno scorso da 23 consiglieri regionali allo scopo di verificare le ripercussioni della presenza di amianto sulla salute dei cittadini. In particolare di quelle fasce di popolazione più esposte perché residenti in zone interessate dalla presenza di stabilimenti un tempo dedicati alla lavorazione e alla produzione di manufatti in amianto ed eternit.»