E’ in programma il 25 giugno a Bitti l’anteprima di “Oje”, il Festival del futuro sostenibile dedicato all’ambiente, ai bambini ed all’innovazione e promosso dal Parco naturale regionale di Tepilora e dall’amministrazione comunale del paese barbaricino. La rassegna entrerà poi nel vivo nel primo fine settimana di settembre (dal 3 al 5) con eventi, esperienze, laboratori e intrattenimento per progettare il futuro oggi: oje, nella variante bittese della lingua sarda. Il tema scelto per questa prima edizione è quello delle stelle e quindi delle origini dell’universo. Un modo per avvicinare grandi e piccoli all’importanza che la ricerca scientifica può avere nel migliorare la nostra quotidianità. Ecco che il festival diventa strumento per pensare un domani sostenibile sul piano economico e ambientale, turistico e culturale, demografico e sociale, paesaggistico e urbanistico, formativo ed educativo. Uno sguardo verso il futuro inteso come futuro del pianeta, dei territori e delle persone, dove i temi della sostenibilità ambientale, della qualità della vita delle famiglie e del contrasto allo spopolamento delle aree rurali diventano punti di partenza indispensabili per rivedere, attraverso il supporto delle nuove tecnologie, gli spazi dei borghi pensando quindi al futuro dell’ambiente e dei bambini.
Il 25 giugno. L’appuntamento per il primo taglio del nastro è alle ore 19 di venerdì 25 giugno nel sito archeologico di Romanzesu, sull’altopiano granitico di Bitti. All’ombra di uno straordinario bosco di sughere si aprirà la rassegna con i “Sapori stellari”: una degustazione a km 0 dei prodotti agroalimentari locali curata dalla cooperativa Istelai. L’organizzazione presenterà poi il programma di settembre. Ormai all’imbrunire si aprirà quindi l’incontro “A riveder le stelle, dialogo al chiaro di luna…”. Due scienziati del territorio si confronteranno con il giornalista Gianni Zanata sul fascino dell’universo, delle stelle e delle opportunità che tali ricerche potranno portare, in un futuro non troppo lontano, alle nostre comunità. L’astrofisico e ricercatore all’Università di Nijmegen (Olanda) e associato al Massachusetts Institute of Technology-MIT di Boston, Ciriaco Goddi, e il fisico e studioso di Fisica delle particelle al Centro europeo di ricerca nucleare (Cern) di Ginevra, Pier Francesco Monni, racconteranno in modo piacevole e divulgativo i diversi aspetti che collegano lo sviluppo sostenibile con le opportunità dello studio del cosmo e delle origini della terra, anche alla luce del possibile progetto di installazione del Einstein Telescope tra i territori di Lula, Bitti e Onanì. L’intera serata sarà accompagnata dalla performance musicale “I suoni del vento e del mare” dell’artista Mauro Mibelli, che con le sue note renderà ancora più immersiva l’esperienza a Romanzesu.
Un motivo in più per raggiungere Bitti. Grazie alla campagna di solidarietà #BittiRiparte, promossa dall’amministrazione comunale come segno di ringraziamento per i tanti aiuti ricevuti dopo l’alluvione del 28 novembre, dall’1 al 30 giugno tutti i luoghi della cultura e dell’intrattenimento ludico-formativo del paese sono aperti gratuitamente ai visitatori.
Il brand UNESCO. Il territorio di Bitti, le sue antiche tradizioni artistiche e la sua storia millenaria custodiscono quattro riconoscimenti internazionali UNESCO. Il primo riguarda la Riserva della Biosfera MaB di Tepilora, Rio Posada e Montalbo: l’unica presente in Sardegna e una delle 18 di tutta Italia. Fanno parte della Biosfera i territori dei quattro comuni del Parco di Tepilora (Posada, Torpè, Lodè e Bitti) e altri tredici paesi tra la bassa Gallura, l’alta Barbagia e le Baronie. C’è poi il canto a tenore, patrimonio intangibile dell’umanità, che proprio a Bitti, paese di cantori noti in tutto il mondo, vanta l’unico museo multimediale della Sardegna. Terzo riconoscimento UNESCO è quello della transumanza, ancora praticata fino a pochi anni fa dai pastori bittesi che per secoli hanno attraversato in lungo e in largo il centro nord dell’Isola con le proprie greggi. Ancora oggi è il comparto ovino a trainare l’economia locale, attestandosi al terzo posto fra i paesi produttori di latte di pecora della Sardegna. Infine, nella lista del Patrimonio culturale e immateriale UNESCO, c’è l’arte dei muretti a secco: una pratica assai diffusa in tutta l’area del Mediterraneo e quindi della Barbagia.
Presidente e sindaco. «Attraverso il Festival intendiamo favorire da un lato lo scambio di buone pratiche di sostenibilità, dove saremo pronti a condividere ciò che abbiamo e ad accogliere quello che arriverà attraverso le diverse iniziative in programma; dall’altro cercheremo di far conoscere ai visitatori la straordinaria ricchezza ambientale del Parco di Tepilora, le nostre eccellenze agroalimentari e la millenaria tradizione storica e artistica che Bitti può vantare». Lo ha detto il presidente del Parco di Tepilora e sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini, che ha aggiunto: «Anche i paesi più piccoli hanno il dovere di ripensare un futuro che sia sostenibile, capace così di creare le migliori condizioni per contrastare lo spopolamento, garantendo quindi una qualità della vita all’altezza delle nuove aspettative dei cittadini. Noi ci crediamo e da Oje lo vogliamo dimostrare».
Organizzatori e partner. Sono organizzatori tecnici del Festival: Fare digital media srls (Startup innovativa, esperta in marketing per piccole destinazioni turistiche), il Centro di educazione all’ambiente e alla sostenibilità (Ceas) Tepilora di Bitti e la cooperativa di giornalisti professionisti, Verbis Media. Sono invece media partner: Tiscali e Gente in viaggio. Hanno assicurato inoltre il patrocinio: Legambiente Sardegna, Fai Sardegna, Associazione Nazionale Startup Turismo.