E’ iniziata la demolizione del Silos di Riva di Ponente a Cagliari. La ditta Deton Srl ha fatto brillare la prima parte del fabbricato realizzato, nei primi anni 70, dall’allora Consorzio Agrario della Provincia di Cagliari e reso inagibile, con ordinanza dei vigili del fuoco e dell’Autorità portuale di Cagliari, dal lontano 2011. In questa prima fase è stata demolita torre servizi, alta 54,40 metri ed un tempo adibita agli elevatori per il sollevamento dei cereali.
Per tirarla giù sono stati impiegati 40 chilogrammi di esplosivo dislocati in più punti del plesso, mentre la caduta è stata attutita da appositi vasconi di 60 metri di lunghezza disposti lungo tutto il perimetro dei silos. In contemporanea, grazie ad alcune piccole microcariche sistemate nelle vasche, è stato indotto l’innalzamento di un muro d’acqua nebulizzata, alto 40 metri, per contenere la propagazione delle polveri derivanti dall’impatto a terra della porzione
questo primo step ha richiesto un lungo periodo di progettazione, studi, simulazioni, conferenze di servizi per ottenere le necessarie autorizzazioni, e numerosi interventi per lo smontaggio delle parti mobili e delle strutture accessorie e, non ultimo, un notevole esborso da parte dell’Ente per la demolizione e la riqualificazione dell’area.
«Dopo una parentesi di continui tentativi per trovare imprenditori interessati a riqualificare i silos in chiave turistico e ricreativa – ha detto Massimo Deiana, presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – abbiamo dovuto definitivamente portare a termine il programmato intervento di demolizione, oneroso sia dal punto di vista economico, con oltre un milione di euro di appalto, che procedimentale, per l’enorme sforzo della struttura tecnica per la progettazione e l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni. Dopo 10 anni dalla dichiarazione di inagibilità, il porto si riappropria finalmente di una vasta area nella parte operativo-commerciale, che verrà destinata al già avviato progetto di riordino e razionalizzazione degli spazi di banchina e retrobanchinali nonché al potenziamento dei servizi al traffico crocieristico.»
Antonio Caria