Da tre anni Coldiretti Nuoro Ogliastra insieme agli allevatori e agricoltori chiedono prevenzione contro l’invasione delle cavallette, ma il tutto sembra inutilmente.
«È imbarazzante ripetere per tre anni le stesse cose e subire impotenti il flagello delle cavallette – ha sottolineato il presidente, Leonardo Salis -. Serve prevenire, non chiediamo risarcimenti ma solo che si ponga fine a questo scempio con metodi sostenibili, che abbiamo più e più volte indicato con documenti ed a mezzo stampa.»
Da oltre un mese, le locuste stanno facendo strage di campi lungo il Tirso che da Noragugume portano al Goceano, comprendendo i terreni dei Comuni che si affacciano alla Valle e li stanno radendo al suolo.
Le soluzioni, a loro modo di vedere, ci sono: «Innanzitutto arare i terreni – afferma il direttore, Alessandro Serra -. In questo modo si distruggono le uova delle cavallette dove da una ne nascono circa altre 30. Lo abbiamo chiesto già dal 2019 e ripetuto fino alla nausea lo scorso anno. Si paghi almeno il gasolio agli agricoltori, mentre sui terreni comunali si finanzino i Comuni. Si mappino i terreni dove sono presenti e si incentivi l’aratura. Inoltre come dicono gli esperti si potrebbe intervenire con gli insetti antagonisti e con interventi mirati quanto ricompaiono la primavera prossima e sono, all’inizio, di facile individuazione.»
«Come abbiamo chiesto da oltre un mese chiediamo che gli assessori regionali dell’Agricoltura e dell’Ambiente vengano in queste campagne invase dalla cavallette – è la richiesta di Leonardo Salis – devono vedere con i propri occhi cosa sta succedendo e parlare con gli agricoltori che ancora una volta devono rinunciare ai loro raccolti e dovranno acquistare foraggio e mangimi per sfamare i propri animali.»
Antonio Caria