E’ durissima la reazione del presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, all’inserimento di 8 siti della Sardegna tra i 51 ritenuti idonei per ospitare il deposito unico delle scorie nucleari, pubblicati oggi dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.
«La Sardegna si è già espressa a suo tempo con un NO che non poteva lasciare spazio a dubbi. La riproposizione della Sardegna come sede di deposito di rifiuti nucleari – se fosse vero – sarebbe un attacco frontale che la Regione e l’intero Popolo sardo non sono disposti ad accettare. Reagiremo, senza indugio o tentennamenti, con ogni strumento democratico a disposizione. Sarebbe inaccettabile che si calpestassero esiti referendari e specifiche norme regionali, di cui la Sardegna ha voluto dotarsi per scongiurare inaccettabili forme prevaricatorie come queste. Prenderò immediati contatti con i vertici del Governo, per accertarmi che la leale collaborazione fra istituzioni e la correttezza dei rapporti fra Stato e Regione non sia stata compromessa.»