«Grazie anche ad una proficua collaborazione con le Amministrazioni comunali, abbiamo realizzato l’aggiornamento tecnologico e l’ampliamento delle preesistenti reti di monitoraggio ambientale – ha aggiunto l’assessore Lampis -. Un ulteriore tassello a difesa del territorio sardo e dei suoi cittadini, oltre che un importante strumento per la mitigazione del rischio idrogeologico.»
La Rete di monitoraggio, gestita dall’agenzia regionale Arpas, è costituita da 186 stazioni di monitoraggio termo-pluviometrico e meteorologico: 109 stazioni termo pluviometriche e 77 stazioni meteorologiche, che trasmettono i dati in tempo reale a una infrastruttura informatica formata da due centrali ubicate nelle sedi Arpas di Cagliari e Sassari, interconnesse tra loro mediante la Rete telematica regionale (Rtr). Le stazioni termo-pluviometriche rilevano i dati di temperatura dell’aria e di precipitazione, mentre le stazioni meteorologiche misurano anche la velocità e la direzione del vento, l’umidità relativa, la radiazione solare, la temperatura del suolo. Inoltre, alcune stazioni meteorologiche sono dotate di sensori aggiuntivi che misurano grandezze di interesse climatologico e agrometeorologico.
«La raccolta continua, sistematica e precisa dei dati costituisce un supporto informativo agli studi meteo-climatologici, agrometeorologici, di valutazione dei bilanci idrici, di pianificazione della gestione delle risorse idriche, di salvaguardia e difesa del territorio, consentendo anche una valida base per la qualità scientifica di studi, piani e programmi di interesse regionale e sovraregionale», ha spiegato l’assessore della Difesa dell’Ambiente.
I dati di monitoraggio meteorologico costituiscono un complemento fondamentale rispetto agli ulteriori dati raccolti nel Sistema informativo regionale ambientale (Sira), che comprendono il monitoraggio di diverse componenti ambientali e di sistemi antropici (acque superficiali e sotterranee, qualità dell’aria ed emissioni in atmosfera, flora, fauna ed habitat, gestione dei rifiuti, siti inquinati, campi elettromagnetici), e contribuiscono a garantire anche un indispensabile supporto per le decisioni nelle politiche di sostenibilità ambientale.
«L’aggiunta della nuova rete a quelle preesistenti consente di disporre di un’importante diffusione sul territorio di oltre 300 punti di monitoraggio che coprono la quasi totalità dei comuni della Sardegna e dei suoi bacini idrografici. Inoltre, vogliamo rendere i dati consultabili in tempo reale mediante un accesso libero nel portale Sira, così da sensibilizzare i cittadini alla consultazione per essere tempestivamente informati», ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.