Il Flumendosa e l’ipotesi della la nascita di un’area protetta è stato al centro di un incontro che si è tenuto, nei giorni, ad Escalaplano.
All’incontro hanno preso parte alcuni esperti che hanno parlato di geologia della Sardegna, del paesaggio fluviale, di alcune peculiarità e specificità di enorme importanza che suscitano la curiosità e l’interesse di innumerevoli visitatori e studiosi. Sono state raccontate esperienze molto vicine a quella che ha iniziato a vivere il territorio, dove, tra il Gerrei ed il Sarrabus, si sta dando vita alla prima area protetta fluviale, proprio su quel tratto del Flumendosa a valle dello sbarramento di Nuraghe Arrubiu e fino alla sua foce.
Si è parlato anche della governance dell’area protetta che sarà gestita dalle amministrazioni comunali.
All’incontro hanno preso parte alcuni esperti che hanno parlato di geologia della Sardegna, del paesaggio fluviale, di alcune peculiarità e specificità di enorme importanza che suscitano la curiosità e l’interesse di innumerevoli visitatori e studiosi. Sono state raccontate esperienze molto vicine a quella che ha iniziato a vivere il territorio, dove, tra il Gerrei ed il Sarrabus, si sta dando vita alla prima area protetta fluviale, proprio su quel tratto del Flumendosa a valle dello sbarramento di Nuraghe Arrubiu e fino alla sua foce.
Si è parlato anche della governance dell’area protetta che sarà gestita dalle amministrazioni comunali.
«Non saranno imposti nuovi vincoli, ma sarà più agevole far rispettare quelli esistenti – ha dichiarato il sindaco di Escalaplano, Marco Lampis -. Si possono superare criticità quali il rilascio del quantitativo minimo vitale a valle degli sbarramenti a vantaggio non solo dell’ecosistema, ma delle altre attività economiche che vi si trovano e si possono insediare e si potrà intervenire per la rimozione della vegetazione in eccesso e degli accumuli di materiale trasportato dalle piene.»
Il fiume sarà meglio fruibile, non saranno consentite recinzioni e occupazioni di aree demaniali, garantendo gli accessi dalla viabilità pubblica.
«Abbiamo iniziato un percorso che richiederà tempo, ma non tantissimo, per questo è importante che nelle nostre comunità cresca la cultura di impresa e ci si prepari a cogliere tutte le opportunità che anche il Parco Fluviale saprà offrirci – ha concluso il primo cittadino -. Servono posti letto per l’ospitalità e servizi di accoglienza e trasporto, serve incrementare la produzione tipica nel settore agroalimentare, occorrono servizi di guida turistico ambientale, la possibilità di noleggio di biciclette e quoad, ma anche organizzarsi per la pratica degli sport fluviali.»
Il fiume sarà meglio fruibile, non saranno consentite recinzioni e occupazioni di aree demaniali, garantendo gli accessi dalla viabilità pubblica.
«Abbiamo iniziato un percorso che richiederà tempo, ma non tantissimo, per questo è importante che nelle nostre comunità cresca la cultura di impresa e ci si prepari a cogliere tutte le opportunità che anche il Parco Fluviale saprà offrirci – ha concluso il primo cittadino -. Servono posti letto per l’ospitalità e servizi di accoglienza e trasporto, serve incrementare la produzione tipica nel settore agroalimentare, occorrono servizi di guida turistico ambientale, la possibilità di noleggio di biciclette e quoad, ma anche organizzarsi per la pratica degli sport fluviali.»
Antonio Caria