E’ molto duro il giudizio di Italia Nostra Sardegna sul PUC adottato dal comune di Olbia.
«In questi ultimi anni la città di Olbia si è distinta nei report annuali elaborati dall’ISPRA sul consumo di suolo come esempio negativo. Anche l’ultimo report ISPRA 2019 inserisce Olbia tra le città con il più alto consumo di suolo in Sardegna (la terza in valore assoluto), mentre il report 2018 assegna alla città, con 25HA di suolo consumato, il quarto posto in Italia – scrive in una nota il presidente Graziano Bullegas -. Gli amministratori di Olbia non intendono rinunciare a salire sul podio delle città italiane dall’elevato consumo di suolo e per assicurarsi il primato anche per i prossimi anni, lo scorso luglio con un ritardo di 15 anni, hanno adottato il Piano Urbanistico Comunale. Fino ad oggi l’urbanistica di Olbia è stata governata da vetusti programmi di fabbricazione che hanno favorito la costruzione della “città lineare”, di cui scriveva Antonio Cederna nelle sue appassionate denunce contro la speculazione immobiliare costiera.»
«Quello adottato a luglio è un documento di pianificazione urbanistica con finalità diverse e per molti aspetti contrastanti rispetto a quelle previste dal vigente Piano Paesaggistico Regionale al quale si sarebbe dovuto adeguare! Infatti,le proposte del PUC prevedono di edificare ulteriori 2,5 milioni di mc, un’enormità! – aggiunge Graziano Bullegas -. Appare davvero sconcertante la risposta che si si intende dare all’allarmante fenomeno del consumo di suolo, vera e propria emergenza dei paesi industrializzati: a fronte di nessuna crescita degli abitanti effettivi si prevedono nuove aree edificabili per oltre cento ettari di nuovo suolo da consumare e impermeabilizzare.
Un indirizzo che risulta in assoluta controtendenza rispetto alle nuove scelte urbanistiche in campo europeo. Appare del tutto evidente che le previsioni edificatorie del PUC non sono funzionali al soddisfacimento del fabbisogno abitativo della comunità, ma tendono esclusivamente ad alimentare il mercato delle seconde case e della speculazione immobiliare. Si prevede di realizzare volumi equivalenti ad un incremento della popolazione di 21,5 mila abitanti – nonostante l’evidenza di una persistente stagnazione demografica – e ulteriori volumi equivalenti a circa 6.500 posti/letto nelle zone F turistiche. A questi numeri si devono sommare quelli prodotti dal Piano Casa, un “moltiplicatore di volumi” che negli ultimi dieci anni ha contribuito ad arrecare numerosi danni al territorio e allo stesso patrimonio architettonico esistente senza peraltro dare risposte utili, accettabili e sostenibili alle reali esigenze della comunità.»
La presidente nazionale di Italia Nostra, Ebe Giacometti, ed il presidente per la Sardegna Graziano Bullegas, hanno presentato motivate Osservazioni al comune di Olbia e a tutti gli enti interessati alla pianificazione territoriale, chiedendo che il Piano Urbanistico proposto dal comune di Olbia non venga approvato, ma venga rivisitato sottoponendolo ad un forte ridimensionamento delle previsioni edificatorie al fine di renderlo coerente col PPR e con le indicazioni europee sul consumo di suolo e assoggettandolo ovviamente a una nuova Valutazione Ambientale Strategica. Per quanto riguarda le eventuali future necessità edificatorie dovrebbero essere prese in considerazione solo successivamente allo studio e al censimento dell’imponente patrimonio edilizio inutilizzato, o parzialmente utilizzato.