Oltre 10mila ettari distrutti, quasi 1.000 sfollati, danni a boschi e campagne e, negli occhi, ferite anche simboliche, come quelle dell’olivastro millenario di Cuglieri divorato dalle fiamme. Le immagini del rogo dell’Oristanese sono solo l’ultimo episodio di un problema antico e particolarmente sentito sull’isola: secondo una ricerca Doxa/Ichnusa, per 7 sardi su 10 incendi, alluvioni ed esondazioni sono le insidie maggiori alla conservazione dei tesori naturali della Sardegna. In risposta a questa forte sensibilità, arriva “Il Nostro Impegno”, iniziativa Ichnusa – Legambiente che si propone di dare il suo contributo per difendere e tutelare le bellezze naturali della Sardegna. E lo fa con un obiettivo ambizioso: riqualificare 6 aree dell’isola colpite da incendi e dissesto idrogeologico con la messa a dimora e la manutenzione di 10mila piante autoctone nei prossimi 3 anni.
Con questa operazione, il Birrificio Ichnusa di Assemini “porta” per la prima volta in Sardegna Mosaico Verde, inserendo l’Isola nella mappa della più grande Campagna nazionale per la forestazione di aree urbane ed extraurbane e la tutela di boschi, ideata e promossa da AzzeroCO2 e Legambiente, che coinvolge aziende ed Enti pubblici con l’obiettivo di restituire valore al territorio e contrastare i cambiamenti climatici.
Nello spirito di aggregazione e sensibilizzazione che ha sempre contraddistinto l’alleanza tra il Birrificio di Ichnusa e Legambiente, per esempio con le giornate dedicate alla pulizia di spiagge e aree urbane che tra il 2018 e il 2019 hanno coinvolto dipendenti del birrificio sardo e le comunità sarde, “Il Nostro Impegno” prevede il coinvolgimento dei Comuni locali, che cureranno, assieme al birrificio, la manutenzione a lungo termine delle aree riqualificate. I primi 2 territori interessati dal progetto verranno identificati entro l’estate. A novembre prenderà il via la prima operazione di messa a dimora delle piante.
Ma l’obiettivo della campagna è più grande: sensibilizzare sull’importanza della riforestazione e del recupero di territori, a cominciare dai partner commerciali della Birra di Sardegna. Per questo, nei luoghi del fuori casa (bar, pub, ristoranti, trattorie, pizzerie dell’isola) verrà messa in commercio una bottiglia speciale di Ichnusa “Vuoto a buon rendere” dedicata all’iniziativa, con etichette che presentano la campagna “Il Nostro Impegno”. Per dare ulteriore visibilità all’iniziativa, Ichnusa coinvolgerà i punti vendita della distribuzione sardi con materiali di comunicazione dedicati. E la campagna arriverà anche in continente per portare questo messaggio oltre la Sardegna.
È quindi la condivisione il tratto principale de “Il Nostro Impegno” e del sostegno del birrificio Ichnusa a Mosaico Verde: lo conferma Luca Pisano, direttore vendite di Ichnusa: «L’anno scorso, a pochi giorni dai roghi che hanno devastato la nostra Isola, abbiamo donato un mezzo antincendio alla Protezione Civile, nella scia di un impegno concreto per lo sviluppo e la difesa delle ricchezze naturali e culturali della nostra Isola che ci contraddistingue da sempre. Ma sentivamo di dover andare oltre l’emergenza. Abbiamo così deciso di portare Mosaico Verde in Sardegna».
«Ogni albero piantato – sottolineano Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente ed Annalisa Colombu, presidente di Legambiente Sardegna – è un gesto di speranza e di amore per il Pianeta e per le nuove generazioni e un’azione concreta per contribuire alla lotta alla crisi climatica. Siamo molto contenti di poter partecipare insieme ad AzzeroCO2 al progetto ‘Il Nostro Impegno’ al fianco di Ichnusa, che prevede in Sardegna una importante azione di rinaturalizzazione e ripristino in territori segnati dagli incendi negli ultimi anni. Un modo concreto anche per aiutare la biodiversità. Non è la prima volta che Legambiente si attiva nelle situazioni più critiche in cui c’è bisogno del supporto di tutti per azioni utili per il rilancio non solo ambientale dei territori.»
«Siamo onorati di essere partner tecnici al fianco di Ichnusa in questo importante progetto di forestazione – ha dichiarato Alessandro Martella, direttore commerciale di AzzeroCO2. Procederemo all’individuazione delle aree più idonee e realizzeremo gli interventi selezionando specie autoctone e resistenti per consentire la nascita di boschi permanenti che possano crescere e prosperare nel tempo. L’iniziativa rientra nel progetto europeo ‘LIFE Terra’ che vede Legambiente come unico partner italiano e del quale noi siamo sostenitori.»
Sardegna isola verde a rischio: boschi e macchia mediterranea sul 40% della superficie.
Con circa 900mila ettari di territorio boscato, la metà dei quali è costituita da macchia mediterranea, la Sardegna è una delle regioni più “verdi” d’Italia. Ma si tratta di boschi “poveri”, impoveriti da una pressione antropica secolare e dagli incendi il cui effetto combinato impoverisce gradualmente il suolo. Secondo le stime del Corpo Forestale, in Sardegna negli ultimi 30 anni sono stati registrati circa 2500 incendi a stagione, che colpiscono 2-3mila ettari di bosco. 2 su 3 sono di origine dolosa. Un’incidenza che mette a rischio il patrimonio boschivo, anche se la vegetazione mediterranea è tra le più resilienti.
Dalla Carta de Logu a Carlo Felice, storia millenaria della difesa dei boschi sardi.
Quello degli incendi è, da sempre, un male endemico in Sardegna. Altrettanto antiche sono la consapevolezza dell’incidenza degli incendi sulla conservazione dei boschi e le norme per difendere e tutelare questo patrimonio collettivo. La Carta de Logu, del periodo giudicale, o il Codice di Carlo Felice mostrano come, nei secoli, erano previste pene severe per i colpevoli di incendio doloso o colposo.
Doxa/Ichnusa: 7 sardi su 10 pronti a impegnarsi per il ripristino dei boschi distrutti dagli incendi.
Di fronte a questo problema antico accentuato dal cambiamento climatico e da eventi metereologici sempre più estremi, i sardi non si rassegnano, anzi. Secondo un’indagine commissionata dal Birrificio Ichnusa a Doxa su un campione di 400 persone residenti in Sardegna tra i 18 e i 74 anni, solo il 7% degli intervistati crede che di fronte a problemi così grandi ogni iniziativa, pubblica o privata, sia praticamente inutile. Circa 6 sardi su 10 si dicono stanchi di sentire ogni anno le stesse cronache di incendi e alluvioni e si chiedono perché non si riesca ad intervenire concretamente su un problema ormai noto. Mentre 4 sardi su 10 (38%), soprattutto tra gli under 35, delineano una possibile soluzione, affermando che se non si fa nulla in prima persona per cercare di recuperare almeno in parte i danni causati da questi fenomeni le cose non cambieranno mai.
E, infatti, 7 sardi su 10 (8 su 10 tra gli under 30) sono pronti a impegnarsi in prima persona per operazioni di ripristino del patrimonio boschivo distrutto dagli incendi. Uno su 10 ritiene che anche le aziende private che operano sull’isola dovrebbero occuparsene e fare qualcosa d’importante per la Sardegna. Solo il 20% del campione ritiene che a preoccuparsi del problema dovrebbero essere solo le Istituzioni. Ad ulteriore riprova che l’iniziativa di Ichnusa, AzzeroCO2 e Legambiente troverà terreno fertile.