«Il recente monitoraggio del NOE di Cagliari, sui fanghi di depurazione sparsi nelle aree agricole di Oristano, Nuoro, Sud Sardegna e Cagliari, pone ancora una volta l’accento sulla cosiddetta ‘guerra dei fanghi’, che segue al sequestro degli stabilimenti della Geco di Magomadas per presunti reati ambientali derivanti dal trattamento di fanghi in arrivo dalla Puglia. La Sardegna non sia una pattumiera dove depositare rifiuti di mezza Italia.»
A dichiararlo è l’europarlamentare eletto in Sardegna Ignazio Corrao del gruppo Greens/EFA che annuncia un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere se vi è in corso una violazione alla Direttiva UE sullo smaltimento dei fanghi di depurazione e sul relativo processo di controllo e vigilanza.
«Nei mesi scorsi dopo tempo – spiega Ignazio Corrao – grazie alla sentenza del Tar e del Consiglio di Stato era stato bloccato il traffico dei fanghi fognari dal continente verso la Sardegna, sentenza inequivocabile sull’illegittimità nell’introduzione di rifiuti extraregionali verso l’isola. Un primo importante passaggio è stato fatto ma non bisogna abbassare la guardia ed è arrivato il momento di comprendere chiaramente se anche le modalità di trattamento dei fanghi provenienti dai depuratori della Sardegna possano essere utilizzati in totale sicurezza nei terreni agricoli. A giudicare dal carattere d’urgenza delle richieste effettuate dal NOE non si prospettano buone notizie.»
«Auspico un impegno trasversale di tutti gli Enti chiamati a rispondere, affinché si possa agevolare l’attività delle autorità competenti e fare chiarezza quanto prima sulla gestione dei fanghi di depurazione, che se non trattati ed analizzati con attenzione, sono altamente dannosi per l’ambiente, le falde acquifere e per la salute stessa dei cittadini sardi – conclude Ignazio Corrao -. Per queste ragioni sto interessando direttamente la Commissione Europea.»