Non solo sgravi sulle certificazioni bio. La Sardegna punta a diventare Isola biologica e laboratorio del Mediterraneo. Sono questi gli obiettivi di un ambizioso progetto sul quale è già al lavoro Lillo Alaimo Di Loro, presidente dell’associazione nazionale Italia Bio, appena rientrato da Guspini, dove ha incontrato le autorità locali, i gestori di imprese agricole e Daniela Ducato, presidente della Fondazione Territorio Italia.
«Insieme con Daniela Ducato – afferma Lillo Alaimo Di Loro – abbiamo discusso delle opportunità che il modello culturale biologico offre alla Sardegna e delle potenzialità dell’Isola, non tralasciando il sostegno alla certificazione bio per il quale l’iter non dovrebbe risultare assolutamente complicato, considerato che già altre regioni d’Italia stanno lavorando con successo per raggiungere questo obiettivo, come, ad esempio, la Provincia Autonoma di Trento.»
Lillo Alaimo Di Loro ha anche fatto il punto della situazione insieme con Stefania Atzei, assessore al comune di Guspini con delega all’Artigianato e Sviluppo locale; Marcello Serru, assessore comunale delle Politiche ambientali; Dario Piras, vicepresidente del Gal Linas Campidano; Eugenio Cavalli, responsabile del progetto per il contenimento ecologico delle erbe spontanee, e diversi coltivatori biologici e amministratori.
«L’obiettivo è l’attivazione di una politica che punti alla promozione della Sardegna Isola Biologica e laboratorio del Mediterraneo – conclude Alaimo Di Loro -. In tal senso, stiamo lavorando per la costituzione di un gruppo locale di coltivatori biologici e amministratori, associati a Italia Bio, così da mettere in pratica quanto discusso. Affinché le parole diventino fatti, a vantaggio dell’intera comunità sarda e anche dell’intero territorio nazionale.»