Gestione del Rifiuto umido nella Transizione Ecologica, è questo il tema del convegno che si è tenuto questa mattina nella Sala Conferenze ERSU di Sassari. L’evento, organizzato da Legambiente con il patrocinio dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna, conclude la V edizione dell’EcoForum Sardegna, ed è stata l’occasione per premiare i Comuni Ricicloni del Nord Sardegna.
L’EcoForum Sardegna è un’occasione per stimolare un dibattito ed un confronto tra istituzioni regionali e locali, imprese, consorzi di filiera, operatori del settore e associazioni. Come ogni anno, è anche l’occasione per premiare i comuni virtuosi che hanno saputo organizzare la gestione dei rifiuti in maniera efficiente, permettendo il raggiungimento di obiettivi ambiziosi per tutta la nostra Isola.
Quest’anno il programma si è svolto in 3 appuntamenti, i primi 2 a Cagliari, l’EcoForum con la premiazione Comuni Ricicloni e un seminario in collaborazione con l’associazione degli studenti universitari Reset Unica e il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari e, a conclusione, l’evento di oggi a Sassari.
Il convegno di Sassari è stata l’occasione per discutere sui modelli della gestione dei rifiuti, con un focus sulla gestione del rifiuto organico che in Sardegna rappresenta il 43% della raccolta differenziata, con un confronto sulle necessità operative, normative riguardanti l’economia circolare e la riduzione della produzione di rifiuti, opportunità di sviluppo di un’economia circolare a ridotto impatto ambientale e ad alto valore sociale. Si è quindi cercato di immaginare I cantieri dell’economia circolare. Si avvicina infatti anche in Sardegna l’avvio dei cantieri dell’economia circolare con il varo dei progetti finanziati con i bandi del ministero della Transizione ecologica per i progetti del PNRR, relativi a raccolta differenziata, impianti di riciclo e iniziative per le diverse filiere, che prevedono un miliardo e mezzo di euro per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l’ammodernamento degli impianti esistenti, e 600 milioni di euro per la realizzazione di progetti faro di economia circolare per filiere industriali strategiche.
Nella nostra Isola sono stati presentati e finanziati numerosi progetti, da parte di Pubbliche Amministrazioni e aziende private. Gli impianti per l’economia circolare, in particolare quelli per il trattamento dei rifiuti, sono fondamentali per portare la Sardegna ai migliori standard nazionali e per lo sviluppo sostenibile dei territori. Tra questi progetti alcuni sono relativi alla costruzione di innovativi impianti per il trattamento del rifiuto organico con digestione anaerobica per la produzione di energia rinnovabile da biogas e biometano. Nel 2021 erano in esercizio in Italia 21 impianti di questa tipologia, 18 al Nord, 0 al Centro e 3 al Sud. Le trasformazioni in corso porteranno nei prossimi anni all’incremento degli impianti per l’economia circolare e alla riduzione del numero di impianti di smaltimento.
L’incontro è proseguito con la premiazione per la Provincia di Sassari della V edizione di Comuni Ricicloni Sardegna, il dossier di Legambiente che premia i migliori risultati nella gestione dei rifiuti. I dati relativi alla raccolta sui rifiuti urbani presentati in questa edizione, grazie alla concessione dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna, si riferiscono al 2021.
Sono 144 in Sardegna e 23 nella provincia di Sassari i Comuni Rifiuti Free, cioè quelli in cui la produzione pro-capite di rifiuti avviati a smaltimento è inferiore ai 75 Kg, molti di questi hanno superato l’80% di raccolta differenziata. Sono 14 in Sardegna (3 sono anche Comuni Rifiuti Free) e 3 in Provincia di Sassari i Comuni Ricicloni Costieri che hanno superato l’80% di raccolta differenziata, nonostante il forte incremento di popolazione nei mesi estivi per i flussi turistici. Sono in totale 122 in Sardegna e 29 in provincia di Sassari i Comuni Ricicloni che hanno superato l’80% di raccolta differenziata, obiettivo del Piano regionale di gestione dei rifiuti a fine 2022.
Il Piano Regionale di gestione dei rifiuti urbani, approvato nel dicembre del 2016, ha stabilito nuovi obiettivi da raggiungere entro la fine del 2022, sintetizzabili nel conseguimento dell’80% di Raccolta Differenziata a livello medio regionale e nel contenimento della produzione dei RU su livelli al più di 690.000 tonnellate/anno. Il Piano prevede l’adozione diffusa della tariffazione puntuale del servizio di gestione dei rifiuti urbani, quale strumento economico più efficace, con la diffusione dell’adozione da parte dei Comuni di un sistema di calcolo della TARI commisurato, almeno in parte, alla effettiva produzione di rifiuti a livello di singola utenza, in modo da premiare le utenze davvero virtuose. L’assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione sta studiando un nuovo sistema di premialità ed un ampio programma di educazione ambientale.
«La Sardegna conferma il suo secondo posto nella classifica italiana per la raccolta differenziata, con una crescita rispetto al 2021, ma il Comune di Sassari non arriva ancora al 65% e rallenta il raggiungimento dell’obiettivo dell’80%. Quando la Città di Sassari riuscirà a superare questo obiettivo di legge la nostra Isola potrà ambire a diventare la regione leader in Italia – dichiara Annalisa Colombu, presidente Legambiente Sardegna -. In un’isola come la nostra la strada dell’economia circolare è l’unica praticabile e per questo sono necessari gli impianti, le politiche regionali e delle amministrazioni locali, i comportamenti dei cittadini e le scelte delle aziende, che devono andare di pari passo in questa direzione. In questi anni staremo accanto ai territori, alle imprese e agli enti che hanno colto le opportunità del PNNR e che praticheranno i principi della circolarità.»
«La Sardegna ha chiaramente dimostrato che l’impegno premia e ne sono prova i livelli di raccolta differenziata che la portano ad essere la seconda regione in Italia – dichiara Laura Brambilla, responsabile nazionale Comuni Ricicloni Legambiente –. Ora però bisogna andare avanti e concentrarsi sulla riduzione dei rifiuti, la qualità della raccolta differenziata e l’impiantistica regionale per favorire il percorso virtuoso dell’economia circolare e chiudere il cerchio a livello regionale. Vent’anni fa la Sardegna era agli ultimi posti in Italia per tasso di raccolta differenziata, ora, grazie a politiche mirate, è seconda solo al Veneto e rappresenta un esempio non solo per le regioni del centro-sud ma per tutto il Paese.»
«Tra innovazione, ricerca e filiere virtuose, sono diversi gli ambiti in cui avviare processi virtuosi di gestione, riciclo e recupero di materia prima o seconda di alto valore, ambientale ed economico – dichiara Michele Meloni, responsabile rifiuti Legambiente Sardegna -. Il confronto sull’innovazione legata alla gestione del rifiuto organico è sempre più importante, e costituisce anche uno stimolo forte a percorrere sino in fondo la via della sostenibilità, non solo ambientale ma anche economica e sociale. Continuiamo ad essere un esempio di eccellenza a livello nazionale per la raccolta differenziata, in particolare del rifiuto organico. Dobbiamo sfruttare questa risorsa per alimentare un settore importante della nostra manifattura.»
I dati 2021. La Sardegna conferma il suo secondo posto nella raccolta differenziata, con il 74,6% dopo il Veneto con il 76,2%, a fronte di una media nazionale del 64%. Sono 369 su 377 i Comuni che hanno raggiunto e superato il 65% di RD, obiettivo previsto dal Decreto legislativo n. 152/2006, corrispondono al 97,8% dei comuni e al 92,2 % della popolazione dell’Isola. Solo 8 comuni non raggiungono il 65% di raccolta differenziata, 2 non raggiungono il 60%, tra questi troviamo Sassari.
Tra i capoluoghi, Cagliari con il 72,8% di RD smaltisce 128,0 kg/abitante (-8,1 kg); Oristano con il 79,9% di RD smaltisce 107,9 kg/abitante (+2,3 kg); Nuoro con l’80,3% di RD smaltisce 83,5 kg/abitante (-12,5 kg); Sassari con il 59,4% di RD smaltisce 201,1 kg/abitante (-1,2 kg).
La frazione organica si conferma quella più raccolta in Sardegna, come nel resto d’Italia, raggiungendo il 43,6% del totale Raccolta differenziata. Carta e cartone rappresentano il 17,3% del totale; segue il vetro con il 14,3% e la plastica che rappresenta l’10,9% della raccolta.
Rispetto alle utenze e alla popolazione residente, l’incidenza percentuale delle raccolte porta a porta è pari al 90%.
Nell’Isola sono operativi 22 impianti di compostaggio, 4 impianti di Trattamento Meccanico Biologico/trattamento Meccanico (TMB/TM), 1 di incenerimento, 1 discarica che ha smaltito solo Rifiuti Urbani RU e 5 discariche che hanno smaltito Rifiuti Urbani e Rifiuti Speciali RS.