Non manca di essere ammirato l’olivastro di Luras, la cui datazione secondo gli studi dell’Università di Sassari si aggira intorno ai 4.000 anni, che continua un’attrazione naturalistica del territorio S’Ozzastru, già dichiarato Monumento Naturale, si colloca nella lista dei 20 alberi secolari d’Italia, e la sua maestosità e grandezza dopo millenni non smette di stupire le genti che hanno la pazienza e il desiderio di fargli visita.
«Gli olivastri di Luras sono tra le piante più vecchie d’Italia, di tutta Europa, e sono in grado di attrarre ogni anno oltre 20mila visitatori – dichiara Sandro Bandinu amministratore della Società dei Laghi e gestore del sito insieme alla cooperativa Mas Que Nada -. Un dato certamente importante ma che siamo certi possa crescere ancora di più se si lavora per una costate valorizzazione e promozione del sito. Sono grato all’assessore Lampis per la sua presenza quest’oggi che ci permette di dare la giusta visibilità e importanza ad un sito unico nell’isola che ancora, purtroppo, pochi sardi conoscono. Una presenza, inoltre, significativa che si amalgama alla volontà di tutti noi di impostare qualsiasi azione futura in un’ottica di rispetto e prevenzione, perché ciò che la natura ha donato a questo territorio non può essere abbandonata all’incuria. Per la nuova stagione turistica siamo ottimisti, continueremo ad offrire le visite guidate con spiegazione ambientale e naturalistica, la gita in battello sul lago del Liscia, abbinabile anche al viaggio sul trenino verde della storica tratta Tempio-Palau, e abbiamo inoltre in serbo importanti novità quali ad esempio le suggestive visite notturne.»
«I nostri olivastri millenari non sono solo un patrimonio del Comune di Luras, ma dell’intera umanità – aggiunge il sindaco di Luras Mauro Azzena –. Gli olivastri siti in località Santu Baltolu si trovano in uno stadio biologico che solo individui eccezionali e in particolari condizioni ambientali possono raggiungere, proprio per questo necessitanti di maggior attenzione e tutela. Siamo ben felici di aver descritto all’Assessore il progetto che a breve partirà nel sito grazie al finanziamento regionale ottenuto a dicembre 2021, e siamo ben felici di aver ritrovato in lui un interlocutore particolarmente attento e sensibile per ciò che concerne la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi. Non possiamo permettere che succeda qui ciò che, purtroppo, è già avvenuto nell’estate del 2021 a Cuglieri, dobbiamo agire affinché il nostro patriarca verde sia protetto e per farlo abbiamo bisogno dell’aiuto di ogni istituzione coinvolta.»
«Gli olivastri di Luras sono tra le piante più vecchie d’Italia, di tutta Europa, e sono in grado di attrarre ogni anno oltre 20mila visitatori – dichiara Sandro Bandinu amministratore della Società dei Laghi e gestore del sito insieme alla cooperativa Mas Que Nada -. Un dato certamente importante ma che siamo certi possa crescere ancora di più se si lavora per una costate valorizzazione e promozione del sito. Sono grato all’assessore Lampis per la sua presenza quest’oggi che ci permette di dare la giusta visibilità e importanza ad un sito unico nell’isola che ancora, purtroppo, pochi sardi conoscono. Una presenza, inoltre, significativa che si amalgama alla volontà di tutti noi di impostare qualsiasi azione futura in un’ottica di rispetto e prevenzione, perché ciò che la natura ha donato a questo territorio non può essere abbandonata all’incuria. Per la nuova stagione turistica siamo ottimisti, continueremo ad offrire le visite guidate con spiegazione ambientale e naturalistica, la gita in battello sul lago del Liscia, abbinabile anche al viaggio sul trenino verde della storica tratta Tempio-Palau, e abbiamo inoltre in serbo importanti novità quali ad esempio le suggestive visite notturne.»
«I nostri olivastri millenari non sono solo un patrimonio del Comune di Luras, ma dell’intera umanità – aggiunge il sindaco di Luras Mauro Azzena –. Gli olivastri siti in località Santu Baltolu si trovano in uno stadio biologico che solo individui eccezionali e in particolari condizioni ambientali possono raggiungere, proprio per questo necessitanti di maggior attenzione e tutela. Siamo ben felici di aver descritto all’Assessore il progetto che a breve partirà nel sito grazie al finanziamento regionale ottenuto a dicembre 2021, e siamo ben felici di aver ritrovato in lui un interlocutore particolarmente attento e sensibile per ciò che concerne la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi. Non possiamo permettere che succeda qui ciò che, purtroppo, è già avvenuto nell’estate del 2021 a Cuglieri, dobbiamo agire affinché il nostro patriarca verde sia protetto e per farlo abbiamo bisogno dell’aiuto di ogni istituzione coinvolta.»
Antonio Caria