Anche quest’estate, purtroppo, l’annosa piaga degli incendi non ha risparmiato la Sardegna. Tra le più colpite sono state le aziende agricole, in questa settimana soprattutto quelle del Nord Sardegna, comprese quelle di Loiri Porto San Paolo.
«Il mio umore in questi giorni è nero come le colline e i pascoli divorati dal fuoco – ha dichiarato il presidente della sezione Coldiretti di Trinità D’Agultu, Sebastiano Suelzu -. Ho visto, e non è purtroppo la prima volta, tanto lavoro e tanti sacrifici andati letteralmente in fumo. Dovrò fare nuovi investimenti per recinzioni e acquisto di foraggio per sopperire alla mancanza di pascolo. Spero che chi ha provocato tutto questo venga assicurato alla giustizia.»
La macchina della solidarietà si è già messa in moto «ma è chiaro che non basta perché il fuoco provoca tante perdite – afferma il presidente di Coldiretti Nord Sardegna, Battista Cualbu, che ha inviato una lettera al governatore, Christian Solinas, e agli assessori Gianni Lampis (ambiente) e Gabriella Murgia (agricoltura) per chiedere il riconoscimento dello stato di calamità naturale per evento eccezionale catastrofico -. Alla Regione – ricorda Battista Cualbu – abbiamo chiesto l’attivazione degli aiuti previsti dal Psr con la sottomisura 8.3: (‘Sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici’) e dalla misura 5.2.1 (‘Sostegno investimenti in azioni di ripristino’, ‘per garantire in tempi brevissimi il ripristino dei danni e la ripresa ordinaria dell’attività agricola’).»
Secondo la stima di Coldiretti, ci vorranno 15 anni per per ricostituire i boschi ridotti in cenere.
«Un costo drammatico – conclude il direttore di Coldiretti Nord Sardegna Ermanno Mazzetti -. Come abbiamo chiesto a livello nazionale occorre investire in prevenzione, sorveglianza e soprattutto in educazione ambientale sul valore inestimabile di un patrimonio determinante per la biodiversità e per la stabilità idrogeologica del territorio. Ed un ruolo di primo piano può e deve essere svolto dalle aziende agricole, vere sentinelle e conoscitrici del territori.»
Antonio Caria
«Il mio umore in questi giorni è nero come le colline e i pascoli divorati dal fuoco – ha dichiarato il presidente della sezione Coldiretti di Trinità D’Agultu, Sebastiano Suelzu -. Ho visto, e non è purtroppo la prima volta, tanto lavoro e tanti sacrifici andati letteralmente in fumo. Dovrò fare nuovi investimenti per recinzioni e acquisto di foraggio per sopperire alla mancanza di pascolo. Spero che chi ha provocato tutto questo venga assicurato alla giustizia.»
La macchina della solidarietà si è già messa in moto «ma è chiaro che non basta perché il fuoco provoca tante perdite – afferma il presidente di Coldiretti Nord Sardegna, Battista Cualbu, che ha inviato una lettera al governatore, Christian Solinas, e agli assessori Gianni Lampis (ambiente) e Gabriella Murgia (agricoltura) per chiedere il riconoscimento dello stato di calamità naturale per evento eccezionale catastrofico -. Alla Regione – ricorda Battista Cualbu – abbiamo chiesto l’attivazione degli aiuti previsti dal Psr con la sottomisura 8.3: (‘Sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici’) e dalla misura 5.2.1 (‘Sostegno investimenti in azioni di ripristino’, ‘per garantire in tempi brevissimi il ripristino dei danni e la ripresa ordinaria dell’attività agricola’).»
Secondo la stima di Coldiretti, ci vorranno 15 anni per per ricostituire i boschi ridotti in cenere.
«Un costo drammatico – conclude il direttore di Coldiretti Nord Sardegna Ermanno Mazzetti -. Come abbiamo chiesto a livello nazionale occorre investire in prevenzione, sorveglianza e soprattutto in educazione ambientale sul valore inestimabile di un patrimonio determinante per la biodiversità e per la stabilità idrogeologica del territorio. Ed un ruolo di primo piano può e deve essere svolto dalle aziende agricole, vere sentinelle e conoscitrici del territori.»
Antonio Caria