Sabato 26 e domenica 27 marzo un nuovo appuntamento da non perdere in Sardegna: la trentunesima edizione delle Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.
Nell’ultimo fine settimana di marzo, il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS tornerà a coinvolgere i cittadini nella scoperta delle bellezze che li circondano, grazie all’apertura di nove luoghi in tutta la regione, alcuni dei quali poco conosciuti o accessibili solo in via eccezionale, aperti dai volontari delle Delegazioni e Gruppi FAI della Sardegna. Un’opportunità ogni anno nuova e diversa, per accostarsi a un patrimonio eccezionale, raccontato per l’occasione con l’entusiasmo contagioso di tutti i cittadini che sposano la missione culturale del FAI di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale.
«In Sardegna sono tante ed eterogenee le tipologie di luogo rappresentate: non solo l’archeologia (con il sito di S’Arcu ‘e Is Forros a Villagrande Strisaili – NU), per questa 31 esima edizione, ma anche luoghi della memoria storica come l’Ex Carcere di Tempio, “la Rotonda”, e quello di S. Sebastiano a Sassari, luoghi legati alla cura, come il Vecchio Ospedale San Francesco di Nuoro e l’Istituto dei Ciechi di Cagliari, e importanti e inaccessibili luoghi legati all’energia: alla sua produzione, come la Diga Eleonora d’Arborea a Busachi (OR), e all’accumulo e alla trasmissione, come la stazione Terna di Codrongianos, nel Sassarese. Nel momento storico in cui è cruciale il dibattito sul rinnovamento energetico e soprattutto sulle modalità per raggiungerlo senza compromettere il paesaggio e l’ambiente naturale, il FAI intende offrire ai visitatori la possibilità di conoscere da vicino due impianti che sono parte attiva nel processo della transizione energetica», dichiara Monica Scanu, presidentessa del FAI Sardegna.
La manifestazione, capace di coinvolgere ogni anno centinaia di migliaia di cittadini, vede i volontari FAI affiancati dagli studenti delle scuole italiane, gli Apprendisti Ciceroni, ma si fonda anche sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che vi collaborano, mettendo a disposizione luoghi, risorse e competenze, perché riconoscono in essa un’occasione unica e imperdibile di promozione e di rilancio, che va a beneficio di tutti. Grazie alle Giornate del FAI, luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e ciò ha cambiato talvolta il loro destino, e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, hanno scoperto invece di avere un valore culturale da promuovere e soprattutto condividere