C’è anche il biologo Benedetto Cristo a sostegno della battaglia del Comitato Salviamo la costa di Golfo Aranci la cui petizione online ha già superato le 40mila firme.
«L’impianto di molluschicoltura impatta e deturpa – queste le parole di Benedetto Cristo -. L’area esaminata comprende una delle zone più interessanti dal punto di vista naturalistico e turistico. L’interesse che desta la richiesta di concessione di una porzione di spazio acqueo da parte della società cooperativa Effediemme è del tutto legittima, ma risulta di bassa imprenditorialità. Le espressioni di dissenso riconducibili alla popolazione golfarancina alle quali si associa anche lo scrivente, non criticano la richiesta imprenditoriale a prescindere, ma il luogo dove dovrebbe insistere. Studi recenti dimostrano che la molluschicoltura può modificare significativamente la dinamica dei nutrienti e il funzionamento degli ecosistemi costieri poco profondi in quanto la filtrazione, accoppiata alla biodeposizione di feci e pseudofeci crea un accumulo localizzato di materia organica in modo analogo alla sedimentazione di feci e cibo non ingerito nelle vicinanze degli allevamenti ittici.»
«Anche se l’area di richiesta di concessione è compresa in una ampia baia – conclude il biologo – l’ambiente sommerso comprende oltre la prateria di Posidonia anche una fauna specifica che risente attualmente dell’influenza del vicino impianto di piscicoltura. La vita marina presente nell’area deve in qualche modo affrontare l’instabilità dei parametri ambientali, in quanto l’insediamento del nuovo impianto e la conseguente modifica di quest’ultimi, nell’ambito di determinati limiti, costituirebbe un fattore limitante per la loro esistenza. In conclusione è importante se non fondamentale procedere con la ricerca di un areale meno sensibile di quello già richiesto, e nel caso effettuare uno studio prudenziale di valutazione che sia in grado di stimare tutte le azioni di disturbo.»
«L’impianto di molluschicoltura impatta e deturpa – queste le parole di Benedetto Cristo -. L’area esaminata comprende una delle zone più interessanti dal punto di vista naturalistico e turistico. L’interesse che desta la richiesta di concessione di una porzione di spazio acqueo da parte della società cooperativa Effediemme è del tutto legittima, ma risulta di bassa imprenditorialità. Le espressioni di dissenso riconducibili alla popolazione golfarancina alle quali si associa anche lo scrivente, non criticano la richiesta imprenditoriale a prescindere, ma il luogo dove dovrebbe insistere. Studi recenti dimostrano che la molluschicoltura può modificare significativamente la dinamica dei nutrienti e il funzionamento degli ecosistemi costieri poco profondi in quanto la filtrazione, accoppiata alla biodeposizione di feci e pseudofeci crea un accumulo localizzato di materia organica in modo analogo alla sedimentazione di feci e cibo non ingerito nelle vicinanze degli allevamenti ittici.»
«Anche se l’area di richiesta di concessione è compresa in una ampia baia – conclude il biologo – l’ambiente sommerso comprende oltre la prateria di Posidonia anche una fauna specifica che risente attualmente dell’influenza del vicino impianto di piscicoltura. La vita marina presente nell’area deve in qualche modo affrontare l’instabilità dei parametri ambientali, in quanto l’insediamento del nuovo impianto e la conseguente modifica di quest’ultimi, nell’ambito di determinati limiti, costituirebbe un fattore limitante per la loro esistenza. In conclusione è importante se non fondamentale procedere con la ricerca di un areale meno sensibile di quello già richiesto, e nel caso effettuare uno studio prudenziale di valutazione che sia in grado di stimare tutte le azioni di disturbo.»
Antonio Caria