Una pianta bella e resistente, il cui colore rappresenta l’associazione umanitaria internazionale fondata da Peter Benenson nel lontano 1961. Amnesty International Sassari ha celebrato i sessant’anni di attività e di lotte con la piantumazione di una rosa gialla all’ingresso dei giardini del Dipartimento di Agraria. Una location significativa scelta non a caso, in primis per sensibilizzare le giovani generazioni e quindi evidenziare come la tutela dell’ambiente oggi più che mai vada di pari passo con la tutela dei diritti umani.
«Il degrado ambientale, lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, la deforestazione, la perdita di produttività del suolo e la desertificazione – come ha affermato la rappresentante di Amnesty Sassari Marcella Sanna, al cospetto di un folto gruppo di studenti e simpatizzanti – sono fenomeni che stanno avendo un impatto terribile sui diritti umani, amplificando le disuguaglianze già esistenti e costringendo milioni di persone a lasciare i propri territori per sopravvivere.»
La giovane attivista Roberta Passaghe ha presentato un breve resoconto di sessant’anni di battaglie, specificando come «cura ed impegno siano indispensabili per far crescere una pianta, allo stesso modo in cui cura ed impegno sono richiesti a tutti affinché i diritti fondamentali di ciascun essere umano siano rispettati ovunque».
Ad introdurre i lavori è stato il delegato del Rettore dell’Università di Sassari, Gianni Battacone, che nel portare i saluti del Magnifico ha dato avvio ai lavori dicendosi «onorato della presenza di Amnesty in un dipartimento come quello di Agraria, tra i più importanti dell’Ateneo».
Entusiasta dell’iniziativa si è detto anche il direttore del Dipartimento di Agraria, Pierpaolo Roggero, che ha ricordato come i temi di Amnesty siano gli stessi temi centrali del dipartimento, riguardo sia ai diritti umani sia ai diritti all’accesso alle risorse naturali, alla lotta alla desertificazione e ai cambiamenti climatici.