«Si arricchisce di un nuovo capitolo la farsesca gestione del Parco di Porto Conte, questa volta però non è un Comitato spontaneo di cittadini a rimarcare la pericolosa inadeguatezza del management, bensì la Direzione Generale dell’Agenzia regionale Forestas. Leggiamo con sgomento la nota del DG in riferimento all’offerta “sentieristica e ciclo escursionistica” della penisola di Capo Caccia e, che evidenzia la spudoratezza di questa partecipata del comune di Alghero che ha raggiunto vette mai raggiunte. Il rifiuto da parte di Forestas di partecipare alla conferenza stampa di presentazione dei nuovi percorsi cicloturistici è emblematico.»
Lo scrivono, in una nota, le consigliere al comune di Alghero del Movimento Cinque Stelle, Maria Antonietta Alivesi e Giusy Di Maio, che aggiungono: «Questi tracciati dovrebbero far parte della Rete ciclo-escursionistica della Sardegna, istituita con la legge regionale numero 16 del 2017 e la cui gestione è in capo all’Agenzia Forestas che programma e progetta interventi poi finanziati attraverso i fondi del POR FESR 2014-2020 Asse VI – azione 6.6.1 “Interventi per la tutela e la valorizzazione delle aree di attrazione naturale di rilevanza strategica come le aree protette in ambito terrestre e marino, paesaggi tutelati, tali da consolidare e promuovere processi di sviluppo».
I rappresentanti dell’Agenzia Forestas non ci saranno, non si presteranno a questa che noi definiamo una fiera dell’incompetenza.
«Non vorremmo – concludono Maria Antonietta Alivesi e Giusy Di Maio – che il cortocircuito fosse dovuto al fatto che il Parco non voglia collaborare con Forestas perché “accatastando” queste infrastrutture ciclo-escursionistiche, peraltro in gran parte realizzate con fondi della UE, comporterebbe la libera fruizione (come scrive nella nota Forestas) delle stesse che non potrebbero essere associate ad un ticket? Il rispetto delle norme e dei ruoli sembra sia un fastidio, un modus operandi desueto quanto anche arcaico rispetto a questa nuova genialata della politica al governo di questa città. Ci domandiamo come si sia potuta dare una linea politica priva del necessario rispetto che normalmente si deve avere per le istituzioni che con essa collaborano perché si possano giungere, tutti insieme, a risultati concretamente utili per la collettività.
Il Parco sta ponendo se stesso ed il comune di Alghero in una posizione oltremodo pericolosa e a tratti ridicola, fuori norma. Insomma stanno facendo la figura degli inetti, improvvisati e ignoranti.»
Antonio Caria