Con l’arrivo di altri tre esemplari di Aquile di Bonelli, giunte dalla Sicilia, aumenta il numero di esemplari in Sardegna, nell’abito del progetto Comunitario “Aquila A-Life” in collaborazione con l’Ispra e il supporto logistico di Forestas e Corpo Forestale. Nonostante le difficoltà legate alla pandemia, si arricchisce così il numero di esemplari nell’isola con altre 7 Aquile di Bonelli, che per il terzo anno consecutivo contribuiranno al programma di reintroduzione. Tre esemplari sono arrivate oggi dalla Sicilia, altri quattro esemplari arriveranno, provenienti dalla Spagna, nei prossimi giorni. I pulli provengono da Life Conrasi (progetto UE) e Gruppo tutela rapaci (che hanno catturato i rapaci).
«Si tratta di un progetto Comunitario – ha commentato l’assessore dell’Ambiente, Gianni Lampis – che ha consentito di portare in Sardegna 20 Aquile del Bonelli su un progetto che ne prevede 25. Purtroppo, 5 di questi esemplari sono morti a causa di una elettrificazione presente su tutto il territorio regionale. Grazie ad un accordo di collaborazione con Enel stiamo cercando di capire quali possano essere le opere necessarie per garantire la salvaguardia di questa specie. Le tre aquile arrivate oggi – ha aggiunto Gianni Lampis – verranno portate subito a Bitti, in una voliera dove per un mese ci sarà il periodo di ambientamento e crescita. Già in questa stagione estiva inoltre verrà inaugurata un’altra voliera in territorio di Bosa. L’Amministrazione Regionale sta inoltre lavorando per la realizzazione di un’altra voliera nella Sardegna meridionale.»
“Aquila A-Life” è il nome del progetto internazionale di reintroduzione che vede coinvolti Spagna, Francia ed Italia (Sardegna). Gli obiettivi del progetto Life 16“Aquila A-Life” sono, in primo luogo, l’aumento della consistenza dell’Aquila di Bonelli nell’area occidentale del bacino del Mediterraneo, agendo sulle cause della diminuzione della popolazione e sostenendo la formazione di nuovi nuclei in ecosistemi dove la specie era presente fino a pochi anni fa. Per ottenere questo risultato sono stati identificati una serie di obiettivi specifici.
Primo fra tutti aumentare il numero di coppie territoriali nelle aree di presenza storica della Penisola Iberica e della Sardegna, riducendo allo stesso tempo il rischio di elettrocuzione per l’Aquila di Bonelli ed anche per altre specie di uccelli ed in particolare i rapaci.
È previsto, nel corso dei 5 anni del progetto (2018-2022 e in tutta l’area del Mediterraneo – occidentale) il rilascio in Spagna e Sardegna di 100 esemplari complessivamente (25 in Sardegna).
In tre anni (2018-2020), sono stati rilasciati in Sardegna 20 esemplari dalla voliera di Crastazza-Bitti.
La voliera di Santa Maria-Bosa è in fase di ultimazione e sarà operativa a partire da quest’estate.