Centoquaranta olive di bronzo spunteranno dal prato davanti alla Basilica di San Francesco ad Assisi per lanciare al mondo un messaggio di pace e speranza, in occasione della Domenica delle Palme.
È questo il tema della nuova installazione scultorea dell’artista di Banari Giuseppe Carta, che sarà inaugurato il 2 aprile prossimo, alle 11.30. L’installazione scultorea di Giuseppe Carta, pittore e scultore di fama internazionale, sposa la profonda spiritualità della figura di San Francesco e celebra il suo messaggio di pace e fratellanza, che illumina da oltre otto secoli l’umanità intera. L’artista abbraccia con grande ammirazione la parola di San Francesco e il suo Cantico delle Creature.
Per Giuseppe Carta i frutti della terra – protagonisti assoluti della sua cifra stilistica, che interpreta nella sua opera figurativa con una narrazione naturalistica che sfiora la realtà – sono manifestazioni continue di vita, di germinazione e di rinascita. L’opera coniuga la potente spiritualità della quale è pervasa Assisi, con l’esaltazione del messaggio di pace di cui è portatrice l’oliva, che al contempo rappresenta e celebra la natura e le terre umbre feconde di ulivi. La particolare esposizione avrà la regia scenografica dell’architetto Alberto Bartalini e si presenterà al pubblico come una grande famiglia così composta: 140 olive di dimensioni tra i 55 e 150 cm; una oliva di dimensioni monumentali che raffigura idealmente la forza generatrice della madre che dà la vita e per questo definita “oliva madre”; un ramo di ulivo dal forte valore evocativo che riproduce la triplice ripetizione di olive e di foglie.
È questo il tema della nuova installazione scultorea dell’artista di Banari Giuseppe Carta, che sarà inaugurato il 2 aprile prossimo, alle 11.30. L’installazione scultorea di Giuseppe Carta, pittore e scultore di fama internazionale, sposa la profonda spiritualità della figura di San Francesco e celebra il suo messaggio di pace e fratellanza, che illumina da oltre otto secoli l’umanità intera. L’artista abbraccia con grande ammirazione la parola di San Francesco e il suo Cantico delle Creature.
Per Giuseppe Carta i frutti della terra – protagonisti assoluti della sua cifra stilistica, che interpreta nella sua opera figurativa con una narrazione naturalistica che sfiora la realtà – sono manifestazioni continue di vita, di germinazione e di rinascita. L’opera coniuga la potente spiritualità della quale è pervasa Assisi, con l’esaltazione del messaggio di pace di cui è portatrice l’oliva, che al contempo rappresenta e celebra la natura e le terre umbre feconde di ulivi. La particolare esposizione avrà la regia scenografica dell’architetto Alberto Bartalini e si presenterà al pubblico come una grande famiglia così composta: 140 olive di dimensioni tra i 55 e 150 cm; una oliva di dimensioni monumentali che raffigura idealmente la forza generatrice della madre che dà la vita e per questo definita “oliva madre”; un ramo di ulivo dal forte valore evocativo che riproduce la triplice ripetizione di olive e di foglie.
Antonio Caria