Alla Galleria Il Portico di Nuoro, in Piazza del Popolo e diretta da Stefania Sini, si è conclusa la mostra “Estratti d’astratto”. L’evento collettivo, dal 12 aprile al 10 maggio è stato caratterizzato da un corpus d’arte moderna e contemporanea ed ha visto protagonisti Silvano Caria (a stratti con cretti), Marco Pili (paesaggi dell’anima), Francesco Cubeddu (quadrigrafie), Maria Grazia Tuveri (istallazioni) e le interessantissime opere di Becheroni, Bertè, Bullitta, Cara, Condriac, Dangelo, Dore, Fara, Fedeli, Frogheri, Frunzo, Kodra, Manca, Nonnis, Scanavino, Stagliano.
Al finissage della mostra di creatività contemporanea, curata da Stefania Sini nella storica galleria, creata dai genitori Giacomo Sini e Caterina Pira e che ha maturato oltre cinquant“anni di attività, coincide un intenso opening di due giorni d’arte: l’esposizione di significative e rappresentative singole opere di Rosetta Murru (L’arcobaleno della vita), Silvia Gua (progetto Arràstos), Fabrizio Ortu-Jonny Eroe Aka (Quelle strane 3 bottiglie) e la presentazione della seconda edizione degli appuntamenti del suggestivo programma di “Terreni d’incontro: festival di teatro, musica, cultura”.
Anticipato un sostanzioso “assaggio” delle manifestazioni che si svilupperanno a Nuoro nel mese di agosto e settembre, con il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna, e con l’operosità organizzativa e di idee dell’associazione “Compagnia Teatrale Garcìa Lorca”, guidata dalla vivace ed intraprendente regista ed attrice Patrizia Viglino, impegnata a valorizzare la ricerca artistica e la funzione del teatro con senso sociale di integrazione e di contaminazioni culturali. Il programma prevede “eventi di incontro tra pubblico e artisti, che siano occasione di scambio e di confronto creativo per far conoscere le realtà artistiche del territorio”, nell’intento di rivitalizzare e attivare “comunità d’arte e legami creativi”. La seconda edizione, nel segno delle nuove tendenze, si arricchisce e valorizza l’arte visiva; prevede interventi culturali da attuare presso il Carcere di Badu ‘e Carros; programma spettacoli itineranti della Compagnia Garcìa Lorca e fissa l’appuntamento con il Teatro per il 24-25-26-27 agosto a Nuoro, mentre la kermesse musicale si terrà, sempre a Nuoro, nei giorni 27-28-29 settembre e vedrà protagonisti diversi gruppi internazionali e locali.
L’arte informale, pur nelle specificità delle rappresentazioni e percorsi individuali, accomuna le tre storie ed esperienze artistiche in mostra a Il Portico e presentati, con brevi note biografiche e critiche d’eccellenza, dalla curatrice della mostra Stefania Sini.
L’artista Rosetta Murru è legata profondamente a Nuoro – già nel 1964 partecipò giovanissima alla mostra regionale degli artisti e scultori contemporanei, per le onoranze a Sebastiano Satta nel 50° della morte, a cui aderì l’élite artistica sarda con Mario Delitala, Gino Frogheri, Mauro Manca, Giovanni Nonnis, Costantino Nivola, Antonio Ruju, Aligi Sassu, Sirio Sini, Gavino Tilocca – e nel suo lungo percorso creativo ha affrontato tutte le sfide del modernismo e dell’innovazione, esaltando lo spirito e i cambiamenti nella società con la rivoluzionaria personale concettualità di autentica avanguardista ed astrattista. In questa occasione ha proposto un’opera di rinascita e di rigenerazione, arricchita di movimento, colore, fresca genuinità ed espressione della dimensione artistica attuale; sottolinea il senso della sua interpretazione del suggestivo fenomeno naturale rappresentato: “L’arcobaleno, nei miei pensieri, è coltivato come rappresentativa sorgente di vita e manifesto miracolo e visione di bellezza. La fluidità dei colori vivaci crea movimento, armonia ed alimenta l’universale sognare. L’arcobaleno non è solo una meraviglia naturale, ottica e di trascendenza, ma bisogno artistico di essere attualità e simbolo di speranze di vita e di pace”. Rosetta Murru, già docente a Sassari di Arti Murali e Discipline Plastiche, si trasferisce a Nuoro nel 1969, dove tutt’ora risiede ed opera artisticamente, e nel neonato Istituto Statale d’Arte nuorese è professoressa per generazioni di artisti, a cui insegna Discipline Plastiche, Educazione Visiva e direttrice nella sezione Arte del Tessuto, Moda e Costume. Un’arte e un’artista legittimata da una miriade di prestigiosi attestati e da unici e preziosi riconoscimenti: Premio “David di Donatello 1980” e Premio Speciale “Artista nella Storia. Omaggio al 150° Anniversario dell’Unità d’Italia”. Con l’opera “Ritmi musicali”, esposta al Museo Stadio Domiziano a Piazza Navona, ha rappresentato la Sardegna alla Quattordicesima Biennale d’Arte Internazionale di Roma.
La proposta dell’artista di Gavoi Silvia Gua attinge, con ammodernante originalità, nell’identità delle trame e della tessitura per trasformare le tele fotografiche con elaborati ricami di colore in seta; ricami dal sapere antico della tradizione e dai significativi segni culturali. Silvia delinea l’intreccio artistico col vasto campo ideale di donna “in movimento” nel telaio dell’emancipazione sociale: “Ho iniziato a ricamare su carta, ma ero insoddisfatta, e dopo vari esperimenti sono approdata alla tela con una concezione proiettata al moderno. Cerco di rivalutare l’arte del ricamo, rinnovando e reinventando in modo avanguardista ed in sintonia con il mio sentire. Attraverso le trame offro diverse chiavi di lettura interpretativa; orme di un cammino, artistico e personale, che trova certezze e valori nei tratti essenziali della mia Terra e di donna che guarda ad un orizzonte di autodeterminazione”.
Il nuorese Fabrizio Ortu-Jonny Eroe Aka, con studi all’Accademia di Belle Arti a Firenze, è artista dal caratterizzante percorso “graffiante” di narrazioni street art e di pop art, intesa come sfida alle tradizioni artistiche e propositiva nella riproducibilità dei simboli della cultura di massa, ci espone così il creativo universo personale e concezione d’arte: “Sono artisticamente molto camaleontico, cerco l’imprevedibilità e non cerco l’identità e riconducibilità. Seguo un percorso ad ampio raggio espressivo, in continua ricerca ed evoluzione; perseguo l’originalità anche nell’amalgamare la miscellanea di diversi concetti creativi. Non penso mai di delimitare il mio fare arte all’interno di un unico stile espressivo-formale. Ho iniziato come writer, ma attualmente mi dedico preferibilmente alla pittura ad olio su tela per raccontare la mia personale visione dell’arte del Novecento”.
Nuoro è una città in pieno fermento culturale che trasmette e riflette l’emozione di vitale creatività e realizza una incredibile ed elevata concentrazione di eventi, sempre seguitissimi.
Cristoforo Puddu