Domenica 1 marzo si è conclusa la grande mostra “IMMAGINARIA – Logiche d’arte in Italia dal 1949” promossa e finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni in Palazzo Montani Leoni nel centro storico di Terni a cura di Bruno Corà, coadiuvato da un Comitato scientifico in cui sono attivi e partecipi Il presidente Luigi Carlini, il vice presidente Ulrico Dragoni, il Segretario Generale Anna Ciccarelli, Rosario Salvato e Tiziano Sarteanesi.
Il significativo evento, che ha registrato dal 20 dicembre alla fine di febbraio 2020 oltre 5000 visitatori, segna un momento qualificato della riflessione storico-critica sull’arte italiana, a partire dal dopoguerra del secondo conflitto mondiale. Nel bilancio dell’iniziativa tre sono i punti distintivi emersi dalla mostra. Il primo riguarda l’attivazione di una polarità qual è quella della Città di Terni che torna a riproporsi come luogo la cui comunità civica e alcune istituzioni benemerite mostrano intenso interesse per le arti visive e in generale viva sensibilità per le attività culturali da loro stesse promosse nel proprio territorio. Il secondo punto, non meno importante, riguarda la concezione della mostra la cui tesi critica fa chiarezza sull’origine delle tensioni artistiche individuata nella logica espressa da singoli artisti o da gruppi che hanno agito creativamente, guidati da un preciso movente estetico-poetico. Il terzo punto, infine, riguarda l’offerta non certo frequente di un panorama di artisti e di opere che hanno in gran parte costituito l’ossatura dell’arte italiana degli ultimi settanta anni. È il caso di ricordare che nella mostra sono stati esposti ‘masterpieces’ di Cagli, Burri, Capogrossi, Fontana, Afro, Mirko, Vedova, Dorazio, Leoncillo, Accardi, Colla, Mannucci, Guttuso, Morlotti, Manzoni, Castellani, Lo Savio, Uncini, Nuvolo, Nigro, Turcato, Novelli, Schifano, Kounellis, Merz, Boetti, Fabro, Melotti, Spagnulo, Agnetti, De Dominicis e numerosi altri rappresentati da oltre sessanta opere.
L’evento, oltre ad avere messo il visitatore di fronte ad un ampio panorama dell’arte italiana moderna e contemporanea, ha disegnato percorsi e tendenze secondo uno sviluppo cronologico, fornendo una pubblicazione appositamente concepita quale strumento in cui, nel saggio critico del curatore, si sono evidenziati i criteri e le ripartizioni attuate poi nell’allestimento delle opere.
L’esito di questa iniziativa configura la Fondazione Carit come un’entità in grado di dialogare con altre istituzioni pubbliche e private nella produzione di eventi culturali ed artistici di respiro nazionale ed europeo.