Grace Kelly, Marilyn Monroe, Katherine Hepburn e Jacqueline Kennedy Onassis. Sono alcune delle muse ispiratrici delle creazioni di Marco Campus, 23 anni originario di Sorso.
«Sono cresciuto tra le macchine da cucire di nonna Pietrina – queste le parole di Marco – la quale mi ha insegnato il mestiere e tutte le tecniche per realizzare un capo da donna, poi ho iniziato a lavorare come apprendista nell’atelier di mio zio Mario dove ho imparato le tecniche sartoriali da uomo.»
Dopo essersi diplomato al Liceo Artistico “Filippo Figari” di Sassari nel laboratorio “design della moda e del tessuto”, Marco Campus ha poi preso parte al corso di ricamo nel laboratorio Piroddu di Sennori noto per gli abiti tradizionali sardi.
«Prima di realizzare questa mia vera collezione – ha aggiunto -, ho disegnato e cucito dei capi, sempre femminili, creati con temi e per occasioni diverse. Sono molto scenografici e, devo dire, mi hanno regalato delle belle soddisfazioni. Ora gli abiti della collezione che presenterò, saranno soprattutto indossabili, una da giorno e una da sera insieme a quella dedicata alla sposa.»
«Questa collezione – ha concluso Campus – è nata da un intenso studio tra libri, riviste, documentari e film. Per mesi ho lavorato in orari strani perché i pezzi migliori, non so perché, mi venivano in mente la notte. Mi sono ispirato agli anni del dopoguerra, ad alcune grandi dive che rappresentano una donna libera e indipendente che acquista consapevolezza e potere nella società ma con una certa eleganza e raffinatezza, soprattutto vive un periodo di leggerezza visibile anche sull’abbigliamento come i capi degli anni 20 che perdono qualsiasi tipo di struttura e prendono carattere e così anche negli anni ’50 e ’60».
Durante questo lockdown, Campus ha anche realizzato mascherine, tutte donate a istituti per anziani, reparti ospedalieri e alle persone che ne avevano più bisogno.
Antonio Caria