All’Istituto Superiore Regionale Etnografico, Auditorium Giovanni Lilliu, si sono celebrati ed “intrecciati”, in modo sontuoso, tappeti, narrazioni, film e
convegno con la cerimonia si donazione all’ISRE, da parte di Mario Mossa, del manufatto delle sorelle Senes di Nule: tessuto di valore ed unicità
dell’Ottocento, protagonista e filo conduttore del romanzo Di mani festarsi.
In Di mani festarsi – opera narrativa scritta a quattro mani, “nella sfida di oltrepassare l’autoreferenzialità individuale”, da Paco Jasa alias Sabrina Corsini e Jacopo Panizza, edita da Carlo Delfino – il tappeto è frutto della manualità di due anime contrastanti, Sisinnia ed Elena Senes di Nule, e dimora delle stesse con gli elementi umani, spirituali e individualità custodite, come memoria e sentimenti, nel collante dell’armonia immutabile del manufatto. Il tappeto realizzato dalle due sorelle sarde e goceanine è il rappresentativo e fondamentale elemento di conflittualità, evidenziato dalle opposte caratterialità e visione di vita , isolata e isolante, “nell’insularità del Goceano di fine Ottocento”. All’interno del lavoro artigianale si conciliano, attriti personali e sociali nella diversità, per ritrovarsi costruttivamente “all’interno della stessa tela” e nel dialogo di un “alfabeto comune”. La puntuale prefazione al romanzo – completamente di fantasia ma con la reale presenza-esistenza delle sorelle Senes e del loro mitico e tormentato tappeto – è di Bachisio Bandinu; “Di-mani-festarsi”; ne sottolinea «un indovinato gioco linguistico che nasconde e rivela un rebus di intrigante pregnanza semantica e simbolica. Dice di mani che fanno festa in creativi giochi d’artificio e li offrono in dono al piacere della visione».
Orditi, filati, tessuti che si pongono come riflessione di memoria e sardità, ma anche come un mondo più vasto che richiama alle intime emozioni dei sentimenti e ai rinnovamenti che devono sempre attingere alle radici. Una tessitura di legami e diffusi impegni (determinante il “ponte” e rete iniziale creata da Domenico Ruiu e dal compianto Giuseppe Demurtas “Pigozzi”) hanno permesso la realizzazione del libro, la donazione del tappeto, la giusta celebrazione del lavoro artigiano ed artistico e il convegno all’ISRE.
Stefano Lavra, presidente dell’ISRE, ha parlato dell’impegno sinergico necessario per portare avanti le attività a sostegno del lavoro tessile; artigianato ed arte di radicata profonda cultura e di forte impatto economico per l’oggi e futuro della Sardegna. L’Auditorium “G. Lilliu”, sede del convegno e adiacente al museo del Costume, è stato vivacizzato dai colori e trame delle opere della Fiber artista Nietta Condemi De Felice, temporaneamente esposte con maestria e luci; la stessa è intervenuta come relatrice sul percorso sardo di modernizzazione dei tappeti e ricordato anche gli stimoli avanguardisti ricevuti all’Istituto Artistico nuorese dalla professoressa ed artista rinomata Rosetta Murru e dalla frequentazione dell’arte fiber internazionale. Oltre al presidente Stefano Lavra, che ha significativamente ringraziato Mario Mossa, sono intervenuti all’evento l’ex direttore ISOLA Luigi Lao, l’antropologo Bachisio Bandinu, l’editore Carlo Delfino, i due autori del romanzo e il sindaco di Nule.
Suggestiva la proiezione del film di animazione “Le fiamme di Nule” di Carolina Melis (Isredizioni), seguitissimo emotivamente dalle numerose tessitrici provenienti dalle diverse aree dell’Isola. Nell’occasione è stato esposto anche il tappeto “Omaggio a Maria Lai”, firmato Joias e disegnato dall’artista Stefania Spanu, premiato in Germania, ad Hannover nel gennaio 2023, con il Carpet Design Awards.
Cristoforo Puddu