Continua a crescere il numero di iscritti all’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (OAPPC) della Città metropolitana di Cagliari e del Sud Sardegna che, ancora una volta, in controtendenza rispetto al dato nazionale registra un interessante aumento. Si è passati dai 767 registrati al 31 dicembre 2021, agli 807 attuali (la più anziana è del 1933, la più giovane è del 1997) con un’età media di 43,6 anni. Sul totale, 322 iscritti sono under 35.
Solo nei primi tre mesi dell’anno si sono registrate 40 nuove adesioni: 22 donne (55%) e 18 uomini (45%). La più giovane è del 1997, mentre il più anziano è del 1971. Lentamente, ma con un andamento costante si sta riducendo la differenza di genere.
Un dato curioso è che solo una volta, nel 1970 (anno a partire dal quale i dati sono stati digitalizzati), si è avuta tale parità, ma con iscritti solo un uomo e una donna. Da allora la presenza maschile è sempre stata numericamente schiacciante, arrivando, nel 1981, a raggiungere il 91%. A distanza di 52 anni, sul totale degli appartenenti all’Ordine, la percentuale maschile è oggi pari al 56% circa, contro il 44% di quella femminile, con una tendenza registrabile negli ultimi 5 anni di crescita costante della presenza femminile e contestuale riduzione del divario.
Tra le motivazioni che stanno alla base di questa crescita, secondo il presidente dell’Ordine Michele Casciu: «Cè senza ombra di dubbio il fatto che nel 2006 anche l’Ateneo cagliaritano si è dotato del corso di laurea in Architettura. Allo scadere dei primi cinque anni di attività della facoltà, abbiamo registrato una iscrizione massiccia di circa 50 neolaureati. Da lì in poi i numeri sono sempre cresciuti. C’è poi anche il ruolo che esercitiamo come Ordine e che ci chiama a una responsabilità sempre maggiore, soprattutto se si considera che l’età media degli iscritti è in diminuzione. Stiamo lavorando a costruire un’attività di formazione sempre più puntuale ed efficace, che ci permetta di supportare e accompagnare in special modo i più giovani alla scoperta di questa straordinaria professione e del ruolo strategico che può avere per una trasformazione di qualità del nostro paesaggio».