Si è concluso domenica 27 settembre il Festival dell’Architettura di Cagliari FAC2020 che ha animato per 10 serate Sa Manifattura, promosso dalla Scuola di Architettura dell’Università di Cagliari, che ha vinto un Bando della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT, e in partnership con vari enti tra i quali la Fondazione di Sardegna, il Comune di Cagliari, Sardegna Ricerche, l’Autorità di Sistema Portuale del mare di Sardegna e Tiscali. Con un numero massimo consentito dipresenze contemporanee di 200 persone, debitamente distanziate e nel pieno rispetto di tutti i dispositivi di sanità e sicurezza predisposti dall’organizzazione, si sono registrati prodotto oltre 3000 accessi totali durante le 10 giornate del Festival. Le presenze contemporanee sono state debitamente controllate grazie al sistema di conta in ingresso e in uscita che attraverso il QRcode del biglietto elettronico ha dato la possibilità di verificare in tempo reale l’effettiva capienza onsite. Mentre le visite guidate on the road, tour in luoghi selezionati della città, hanno portato oltre 200 persone a percorrere itinerari attraverso architetture ed opere d’arte del ‘900 e ad attraversare i paesaggi orientali della città. Oltre 90 voci hanno presentato visioni, suggestioni, idee e proposte, per andare oltre “i confini del cambiamento”, tema che il Festival ha individuato
come centrale e contemporaneo. Tra le tante che ci hanno coinvolto e appassionato, ricordiamo quella di Giancarlo Mazzanti, architetto colombiano che ha presentato le scuole “aperte e inclusive” realizzate a Medellin e Bogotà; quella di Raul Pantaleo, che ha raccontato la sua esperienza di architetto “di servizio” nella realizzazione di una decina di ospedali per Emergency in Africa e Medio Oriente; quella di Eva Alvarez e Carlos Gomez che ci hanno introdotto al tema dell’architettura “di genere”, o ancora quella di Alessandro Melis, architetto sardo docente e direttore di Laboratori di ricerca e innovazione architettonica in Nuova Zelanda, Gran Bretagna, Stati Uniti, e ora Curatore del Padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia del 2021.
Con un focus importante sulla città di Cagliari, una decina di incontri, tenuti anche con l’amministrazione comunale e l’autorità portuale, e due mostre hanno suggerito proposte per il futuro dell’area metropolitana, del suo waterfront, dell’area portuale, dei margini sulle acque orientali e occidentali, del suo centro storico e delle periferie. Unanime l’impegno a contribuire al miglioramento della qualità architettonica e della sostenibilità ambientale degli interventi che nei prossimi anni verranno avviati nella città e nel suo
territorio. Come unanime è la volontà di continuare a dialogare, condividere e proporre al fine di
lasciare al territorio una eredità di contenuti che aiutino a sviluppare un’area metropolitana più
inclusiva dei bisogni delle comunità che la abitano e al tempo stesso rispettosa delle peculiarità
ambientali che la ospitano. E quindi di continuare a lavorare per far sì che il Festival dell’Architettura
Cagliari diventi un appuntamento periodico atteso.