Sarà inaugurata sabato 3 dicembre, alla galleria d’arte Mancaspazio II di Nuoro verrà inaugurata la mostra della designer cagliaritana Mara Damiani. Un’installazione emozionale delle sue 100 Rejnas, le donne di Sardegna vestite degli abiti tradizionali, condurrà verso l’anima più profonda e al tempo stesso contemporanea, della nostra Isola.
«La mostra rappresenta un percorso che comincia non appena si varca l’ingresso della galleria. Le Rejnas accolgono il visitatore posizionate di spalle, proprio come chi entra nello spazio espositivo – raccontano i promotori dell’iniziativa -. Nel cammino attraverso le sale, le cromie piatte, la sintesi dei grafismi, la geometria che caratterizza la loro realizzazione grafica, si trasforma in un’emozione tonda, che non arriva puramente dal senso della vista ma lo trascende. I gioielli, i pani e i dolci, gli animali, gli uomini: tutto accompagna le Rejnas e il visitatore, immergendolo in un’atmosfera che si fa concetto. Dal mostrare la schiena eccole che si voltano di profilo e, ieratiche, mostrano fisicità e materia. Nell’ultima sala sfilano tutte insieme, tutte e 100.»
«Abbiamo progettato un allestimento site specific per la galleria – sottolinea la curatrice, Chiara Manca -, di forte impatto visivo ed emotivo.»
Dopo studi in Architettura a Firenze e all’Accademia di Belle Arti di Brera e una collaborazione ventennale con la Walt Disney Academy, Mara Damiani torna in Sardegna per farsi portavoce del design identitario.
«La mostra rappresenta un percorso che comincia non appena si varca l’ingresso della galleria. Le Rejnas accolgono il visitatore posizionate di spalle, proprio come chi entra nello spazio espositivo – raccontano i promotori dell’iniziativa -. Nel cammino attraverso le sale, le cromie piatte, la sintesi dei grafismi, la geometria che caratterizza la loro realizzazione grafica, si trasforma in un’emozione tonda, che non arriva puramente dal senso della vista ma lo trascende. I gioielli, i pani e i dolci, gli animali, gli uomini: tutto accompagna le Rejnas e il visitatore, immergendolo in un’atmosfera che si fa concetto. Dal mostrare la schiena eccole che si voltano di profilo e, ieratiche, mostrano fisicità e materia. Nell’ultima sala sfilano tutte insieme, tutte e 100.»
«Abbiamo progettato un allestimento site specific per la galleria – sottolinea la curatrice, Chiara Manca -, di forte impatto visivo ed emotivo.»
Dopo studi in Architettura a Firenze e all’Accademia di Belle Arti di Brera e una collaborazione ventennale con la Walt Disney Academy, Mara Damiani torna in Sardegna per farsi portavoce del design identitario.
«Quel design – spiega Mara Damiani – che per me è mezzo di narrazione del patrimonio culturale. La storia che ne scaturisce diventa a sua volta strumento di rinnovamento ed evoluzione del design stesso. Perché ciò che ci circonda può essere uno spunto per il futuro, può essere reinterpretato, promosso, e non deve essere dato per scontato.»
Antonio Caria