La cabina elettrica di E-Distribuzione è stata resa anche un’opera d’arte con l’opera Recrearth, un murale di Street Art per la salvaguardia dell’ambiente e per la sopravvivenza delle api, simbolo per eccellenza del sistema ambientale, della sua forza e al contempo della sua fragilità. L’opera si sviluppa in quattro parti rappresentando i danni all’ambiente ma soprattutto la speranza di rinascita affidata alle nuove generazioni: l’uomo essendo l’ospite e non il padrone dell’ambiente ha il dovere di rispettarlo.
All’inaugurazione di Recrearth, da Recreate (ricreare) e Earth (Terra), con l’apposizione della targa ufficiale di E-Distribuzione, sono intervenuti numerosi cittadini e lo stesso artista, oltre i rappresentanti della Società del Gruppo Enel che gestisce la rete elettrica di media e bassa tensione, del gruppo Leva 82 che ha promosso il progetto, del sindaco di Uras Samuele Fenu, la cui Amministrazione ha patrocinato l’iniziativa, e dell’impresa AMP Costruzioni, che ha fornito e posato gratuitamente il ponteggio.
Questo progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra la Leva 82, il gruppo di uresi nati appunto nel 1982, con diversi percorsi di vita che nel 2022 si è ritrovato e ha dato vita all’idea di lasciare un ricordo significativo al proprio paese con l’artista Fabio Figus, giovane artista originario di Turri, autore di altri pregevoli murales dal forte impatto visivo in diversi comuni dell’isola, che ha accolto con piacere l’idea e ha prestato la sua arte per concretizzarla, realizzando questo murale, che la popolazione di Uras ha gradito e apprezzato.
«Quest’opera di Street Art valorizza ulteriormente la nostra presenza sul territorio e la nostra attenzione all’ambiente – commenta Roberta Casciello, responsabile Salute, Sicurezza e Ambiente dell’Area regionale Sardegna di E-Distribuzione –. Le cabine elettriche sono importanti snodi per la distribuzione di energia, oggetto di continua innovazione tecnologica per fornire un servizio elettrico sempre migliore; oggi gli diamo anche un’altra veste, reinventandole come spazi artistici.»