Oggi da tutta Italia e non solo, sono arrivati gli auguri a Liliana Segre per i suoi 90 anni.
Esempio chiarissimo di combattività, una vita spesa per gli altri, la diffusione di cosa è stata la Shoah, il raccontare cosa è successo in quegli anni tragici e nefasti.
Dopo 45 anni, lunghissimi, Liliana Segre decide che è giunto il momento di ricordare, come “Una Candela accesa”, questo lo fa nelle scuole, alla presenza di studenti e docenti.
Il significato ma, soprattutto, la speranza è che ciò venga impresso nella memoria, perché se così non fosse, vorrebbe dire solo stigmatizzare un affronto nei confronti dei 6 milioni di persone che sono morte invano e questo potrebbe essere preludio di un nuovo oscurantismo della memoria.
È per questo motivo che se qualche candela della memoria si accenderà, sarà un segnale fortissimo ed un argine, per rifiutare un ritorno di quei tempi bui che sono sfociati nell’Olocausto.
Armando Cusa
Dopo lunghi 45 anni, Liliana decide che è arrivato il momento “ricordare ad alta voce” e lo fa nelle scuole, di fronte a studenti e insegnanti: «Spero che almeno uno di quelli che hanno ascoltato oggi questi ricordi di vita vissuta, li imprima nella sua memoria e li trasmetta agli altri, perché quando nessuna delle nostre voci si alzerà a dire ‘io mi ricordo’ ,ci sia qualcuno che abbia raccolto questo messaggio di vita e faccia si’ che 6 milioni di persone non siano morte invano per la sola colpa di essere nate. Altrimenti tutto questo potrà avvenire nuovamente, in altre forme, con altri nomi, in altri luoghi, per altri motivi. Ma se ogni tanto qualcuno sarà candela accesa e viva della memoria, la speranza del bene e della pace sarà più forte del fanatismo e dell’odio».