Sono trascorsi meno di tre mesi dall’alluvione del 27 novembre che ha colpito pesantemente Bitti, causando la perdita di tre vite umane, allagamenti, smottamenti, frane e gravi danni alle abitazioni. Nei giorni scorsi si è svolto un sopralluogo congiunto della Protezione civile nazionale e regionale per valutare le segnalazioni trasmesse per l’attuazione degli adempimenti che daranno il via ai ristori per i danni.
«Tutte le strutture regionali hanno lavorato alacremente affinché i danni subiti dai cittadini di Bitti venissero quantificati e indennizzati in tempi brevissimi. Perciò, già nei prossimi giorni saranno aperti i termini per il perfezionamento delle istanze di contributo». Lo ha annunciato il presidente della Regione, Christian Solinas.
«Siamo nettamente in anticipo rispetto ai tempi previsti dagli standard nazionali in casi analoghi – ha aggiunto il presidente Christian Solinas . Questo è stato possibile grazie all’immediata dichiarazione dello stato di emergenza regionale e ad una proficua collaborazione tra Stato e Regione. L’azione tempestiva della Giunta ha anche consentito, entro il 2020, di impegnare 10 milioni di euro (dei 40 milioni totali stanziati) a favore dei bittesi. Non vogliamo dimenticare nessuno e anche questa fase di ristoro sarà monitorata con massima attenzione e scrupolo.»
La Giunta regionale aveva richiesto ed ottenuto dal Consiglio dei ministri anche la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale e con la nomina del direttore generale della Protezione civile regionale, Antonio Belloi, nel ruolo di commissario delegato per fronteggiare l’emergenza era cominciato l’iter per la predisposizione del piano degli interventi urgenti, approvato dal Dipartimento nazionale lo scorso 11 febbraio.
«Il lavoro della macchina regionale prosegue incessante, in parallelo alle attività strutturali per la mitigazione del dissesto idrogeologico – ha sottolineato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis -. L’obiettivo è quello di restituire la normalità nel più breve tempo possibile ed essere riusciti a ridurre le tempistiche di queste procedure di ristoro è un importante segnale di attenzione e di vicinanza a questa comunità ferita, che ha subito lutti e danni ingenti.»