Una cinquantina di artigiani, provenienti da tutta la Sardegna, ha risposto ieri, a Mogoro, all’invito dell’amministrazione comunale e di Sardegna Ricerche per il primo di una serie di incontri dedicati al nuovo Regolamento europeo che introduce le indicazioni geografiche artigianali e industriali. Per quasi due ore gli esperti legali di Sardegna Ricerche, Astrid Wiedersich Avena ed Emanuele Montelione, hanno illustrato le importanti modifiche introdotte lo scorso autunno dalla Comunità europea, partendo daglistrumenti giuridici, già esistenti e più frequenti per legare i luoghi ai prodotti artigianali (marchi, certificazioni, denominazioni comunali De.Co, indicazioni geografiche).
Da molti anni la protezione delle indicazioni geografiche è concessa a livello di Unione a vini (6) e bevande spiritose, oltre ai prodotti agricoli e alimentari, compresi i vini aromatizzati (8). Secondo il nuovo Regolamento, ‘è opportuno concedere la protezione dell’Unione anche delle indicazioni geografiche per prodotti che non rientrano nel campo di applicazione del diritto dell’Unione vigente. Tale protezione dovrebbe essere mirata a includere un’ampia varietà di prodotti artigianali e industriali quali pietre naturali, oggetti in legno, gioielli, tessuti, pizzi, posate, vetro, porcellana nonché cuoi e pelli. L’introduzione di un simile sistema di protezione delle indicazioni geografiche per i prodotti artigianali e industriali comporterebbe vantaggi per i consumatori, in quanto porterebbe a una migliore consapevolezza dell’autenticità dei prodotti. Avrebbe inoltre un impatto economico positivo sulle micro, piccole e medie imprese (MPMI) rafforzando la competitività e avrebbe un impatto positivo generale sull’occupazione, sullo sviluppo e sul turismo nelle regioni rurali e meno sviluppate. Tale sistema faciliterebbe anche l’accesso ai mercati dei paesi terzi attraverso accordi commerciali con l’Unione e realizzerebbe il pieno potenziale delle indicazioni geografiche per i prodotti artigianali e industria’.
«Il regolamento, nei suoi 73 articoli – hanno spiegato gli avvocati Astrid Wiedersich Avena ed Emanuele Montelione, richiamando i lavori del Parlamento europeo – armonizzerà la protezione di prodotti industriali e artigianali europei pregiati, come la porcellana di Limoges, la coltelleria di Solingen, il marmo di Carrara o i ricami di Madera, i nostri stessi manufatti artistici tradizionali. Con questa importante riforma, ci sarà una protezione unificata dei prodotti artigianali e industriali a livello di UE, con una registrazione unica per l’intero territorio dell’Unione europea. Finora i produttori, per contrastare le infrazioni, dovevano registrare l’indicazione geografica, laddove disponibile, in ciascuno Stato membro dell’UE. Con il nuovo regolamento, invece, i produttori artigianali e industriali possono vedere i propri prodotti tutelati in tutti i 27 Stati membri dell’UE registrandone l’indicazione geografica una sola volta.»
La procedura prevede due fasi: dapprima i produttori presentano le domande di indicazione geografica alle autorità designate degli Stati membri; quindi, queste trasmettono all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) le domande ritenute idonee affinché siano ulteriormente valutate e approvate. I produttori artigianali e industriali avranno la possibilità di mettere in evidenza le loro denominazioni a indicazione geografica protetta esibendo un logo riconoscibile sui loro prodotti. Questa etichettatura consentirà ai consumatori di individuare i prodotti artigianali e industriali con caratteristiche specifiche legate alla loro origine geografica, aiutandoli a compiere scelte consapevoli quando acquistano questi prodotti.
I produttori artigiani potranno autodichiarare la conformità dei loro prodotti al disciplinare. Le autorità pubbliche dovranno effettuare controlli e verifiche sul mercato deiprodotti che riportano il nome dell’indicazione geografica registrata per evitare abusi, sia online che offline, anche per quanto riguarda nomi di domini internet. È previsto anche un sistema di deterrenza con multe per le violazioni.
Soddisfatti, al termine dell’incontro, gli organizzatori. «Speriamo sia solo il primo di una serie di appuntamenti dedicati al mondo dell’artigianato artistico – ha detto il sindaco di Mogoro Donato Cau -. Il nostro territorio, in questi 63 anni, si è guadagnato, con diritto acquisito sul campo, il titolo di capitale sarda dell’artigianato artistico. Lo dicono i numeri che raccoglie ogni anno la nostra Fiera, un appuntamento consolidato e atteso da espositori, visitatori e acquirenti, tanti sardi, tantissimi anche i turisti. Forti di questo rapporto privilegiato con un settore chiave del tessuto economico isolano, grazie preziosa collaborazione con Sardegna Ricerche – ha aggiunto Donato Cau -, abbiamo voluto promuovere questo incontro per accompagnare i nostri artigiani verso una riforma europea che rappresenta un’occasione imperdibile per il Paese e per la Sardegna. Possiamo dire che, primi, avviamo un lavoro che siamo certi ci porterà lontani e che siamo pronti a portare al tavolo del confronto istituzionale non appena ci saranno i nuovi interlocutori politici.»
Anche per l’assessore comunale delle Attività produttive, Francesco Serrenti, «è importante farsi trovare preparati di fronte ad una riforma che rappresenta una grande opportunità per il nostro artigianato. Grazie a Sardegna Ricerche e ai suoi esperti, iniziamo un percorso nel quale gli artigiani possono e devono essere protagonisti e gettiamo le basi per la stesura di un disciplinare che esalti, tuteli e valorizzi le specificità sarde e non sia impostato su alcune note produzioni del Nord Italia. Sono certo che su questo e su altri punti molto sentiti dagli artigiani, potremo ragionare proficuamente e, perché no, elaborare proposte unitarie da poter presentare, anche nel breve periodo, ai tavoli istituzionali».