Ieri mi sono recato ad Arzana per problemi familiari. La mattina è iniziata molto presto perché il percorso era abbastanza lungo e impegnativo. Durante il tragitto ho potuto notare come il traffico ha ripreso il suo normale andirivieni. Abbiamo attraversato diversi paesi, Lanusei, Loceri ed altri e, attraversandoli, ho notato che la vita sembra abbia ripreso la sua normalità.
Faccio questa annotazione come se fosse quasi un diario di bordo. Questa ripresa, nella quale il motto è “Liberi Tutti”, sembra sia stata sposata appieno senza enfasi, ma ho la sensazione che una cosa sia emersa, la preoccupazione di una nuova vita con tante incognite, nella quale il futuro è estremamente incerto.
Anche Arzana mi pare debba essere annoverata ed accostata alla situazione isolana.
Ho visto che in paese c’è stata una tiepida ripresa delle micro attività, ma certamente ciò non è sufficiente.
Le risposte che la Sardegna attende vanno in tutte le direzioni e la parola ricorrente è lavoro, lo sviluppo socioeconomico e, soprattutto, il sostegno economico e finanziario, laddove tutta la comunità Sarda e anche il resto dell’Italia attendono.
In effetti, è come si fosse aperto un nuovo lockdown diverso dal Coronavirus ma che, di fatto, ha bloccato lo sviluppo, nonostante la gente possa muoversi liberamente.
È una situazione veramente drammatica e se il Governo nazionale e anche quello regionale non daranno risposte certe ed immediate, temo che dovremo aspettarci tempi bui, con una recessione galoppante che potrebbe fagocitare tutto come un rullo compressore!
Un cittadino mi ha posto una domanda secca: «Ce la faremo?»
La preoccupazione è fortissima e la paura che tempi ancora più difficili possano arrivare è concreta e quindi è necessario fare presto.
Tutte le ultime notizie che provengono da Bruxelles, con ingenti stanziamenti di tanti miliardi di euro, non hanno illuso la gente, anche perché quelle risorse potrebbero arrivare quando il nuovo virus, ancora più letale del Covid-19. avrà mietuto ancora moltissime vittime.
A questo punto, bisogna augurarsi veramente che ci sia un’inversione di rotta radicale con un impegno costruttivo, finalizzato ad una presa di coscienza seria e concreta,senza infingimenti.
I Sardi e gli Italiani attendono risposte che si traducano in fatti reali ed azioni concrete, quanto prima possibile.
Armando Cusa