Anche gli emigrati sardi scendono in campo a sostegno della candidatura dei nuraghi sardi a patrimonio dell’umanità. Continua quindi a ad allargarsi il fronte dei sostenitori, con la FASI (Federazione delle associazioni sarde in Italia) che concede il patrocinio all’iniziativa offrendo collaborazione e supporto per far conoscere nel mondo l’importanza del progetto che dalla Sardegna punta dritto verso l’Unesco.
«Oggi registriamo un altro importantissimo segnale di fiducia nei confronti dell’iniziativa che stiamo portando avanti con determinazione e passione – spiega il Presidente dell’Associazione ‘Sardegna verso l’Unesco’, Michele Cossa -. Il mondo degli emigrati sardi rappresenta uno straordinario veicolo per esportare la Sardegna nel mondo e la sensibilità dimostrata anche in questa occasione è il segno tangibile del sentimento forte che continua alegare a questa terra chi per i più disparati motivi l’ha dovuta lasciare. Il patrocinio della FASI – che segue quello della Regione Sardegna, dell’Università, del Crs4 e in ultimo dell’Ufficio scolastico regionale – ci invita a proseguire nel cammino tracciato per arrivare alla fine di marzo con il riconoscimento della rete dei nuraghi quale patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco», conclude Michele Cossa.
«La FASI – – si impegna a collaborare con il Comitato Promotore della suddetta Istanza e, in particolare, a realizzare, nei territori dove operano i Circoli sardi nell’ Italia continentale, iniziative volte a far comprendere l’importanza che ha – dal punto di vista culturale, storico e di potenziamento dell’attrattiva turistica della Sardegna – il riconoscimento da parte dell’Unesco del Patrimonio Culturale della Sardegna quale Patrimonio dell’Umanità, a partire dai Monumenti della Civiltà nuragica, e la definizione del suo territorio quale museo aperto”.Da questo momento in avanti, grazie all’