C’è un’arma in più per combattere le frodi alimentari. Da oggi chi le commette è costretto a porvi rimedio entro 30 giorni.
Soddisfazione è stata espressa dal Consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna Igp dopo l’ammissione dell’emendamento presentato dal deputato sardo Alberto Manca di “Diffida con efficacia immediata contro gli illeciti alimentari di natura non penale” nel decreto legge 42. L’emendamento prevede che «per le violazioni alle norme in materia agroalimentare e di sicurezza alimentare, per le quali è prevista l’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie, l’organo di controllo incaricato, nel caso in cui accerta per la prima volta l’esistenza di violazioni sanabili, diffida l’interessato ad adempiere alle prescrizioni violate entro trenta giorni dalla diffida e ad elidere le conseguenze dannose o pericolose dell’illecito amministrativo».
Solo negli ultimi tre anni, a detta di Contas, sono stati riscontrati 50mila casi di contraffazioni di agnelli di Sardegna Igp per un totale di oltre 3milioni di euro. «Un passo avanti importante a cui abbiamo dato il nostro contributo – afferma il direttore del Contas, Alessandro Mazzette -. Negli ultimi anni abbiamo intensificato l’azione di contrasto alle frodi implementando la vigilanza e stringendo alleanze anche con gli altri due Consorzi di tutela degli agnelli Igp del Centro Italia e Abbacchio Romano, ma spesso il nostro lavoro era quasi vanificato da normative spuntate.»
«Chi sbaglia deve pagare – ha concluso il presidente del Contas, Battista Cualbu – soprattutto, chi cinicamente cerca di fare business illecitamente sulla spalle della salute dei cittadini. Chi li compie non può cavarsela con una ammenda, che spesso mettono già in conto, ma deve avere delle conseguenze penali e pagare anche con la chiusura della attività. Per questa ci aspettiamo che il nuovo governo, dopo ormai sei anni dalla proposta, approvi finalmente la legge Caselli.»
Antonio Caria