La scorsa settimana si sono riunite ad Oristano, presso l’Hospitalis Sancti Antoni, le associazioni di categoria della Polizia locale (A.N.C.P.U.M., A.N.V.U., A.S.PO.L. e U.P.L.I.), i Comandanti di Polizia locale delle città capoluogo e delle realtà provinciali, per discutere dell’attuale situazione della categoria e denunciare l’attuale contesto in cui versa.
La Polizia locale procede compatta grazie alla sinergia di intenti tra i principali attori (associazioni, comandanti e operatori) e chiede a gran voce di avere gli strumenti normativi per garantire una professionalizzazione e poter assicurare servizi omogenei alla collettività su tutto il territorio regionale. A tre anni dall’insediamento del Consiglio regionale non è mai stato nominato il Comitato Tecnico, previsto dalla legge regionale n. 9 del 2007, organo consultivo di rappresentanza, fondamentale per affrontare le problematiche ormai stratificate in tanti anni di mancata attenzione per la categoria. Per questo motivo ha preso vita la “Consulta Regionale della Polizia Locale Sarda”, con l’intento di aprire il dibattito inerente alla Polizia locale e porsi quale interlocutore qualificato per la discussione di temi da troppo tempo dimenticati per una categoria che svolge una professione complessa e che rappresenta il primo riferimento delle amministrazioni comunali e dei cittadini, difatti, nel corso degli anni, le competenze della Polizia locale sono andate via via aumentando e si chiede agli operatori di misurarsi tra molteplici materie quali: codice della strada, ambiente, commercio, edilizia, sicurezza urbana, etc. e non sempre si hanno gli strumenti per svolgere al meglio tali delicate funzioni.
«Ho tolto la divisa tempo fa ma non ho smesso di osservare le dinamiche della categoria, perché è anche da ciò, che si misura il benessere della comunità», ha detto Michelangelo Sotgiu, comandante in pensione e già componente del Comitato Tecnico Regionale di Polizia locale.
«L’incontro di oggi è un passo importante che evidenzia la volontà dei Comandanti, degli ufficiali e degli operatori di Polizia locale di mettere a disposizione della parte politica la propria professionalità e competenza, il tutto finalizzato a fornire il miglior servizio al cittadino», ha detto il presidente regionale A.N.C.P.U.M., Gabriele Oggiano.
«La Sardegna è una delle poche regioni italiane a non aver ancora una scuola di formazione regionale e i finanziamenti in tal senso rimangono un miraggio. Gli agenti chiedono di poter svolgere un servizio ai cittadini efficace e al passo con i tempi», ha sottolineato il segretario nazionale A.N.V.U. Davide Ullasci.
Il presidente A.S.PO.L. Enzo Comina ha posto l’accento sulle problematiche legate alla sicurezza dei cittadini chiedendo maggiore attenzione da parte delle istituzioni al fine di avere la possibilità di svolgere al meglio il nostro difficile ruolo.
Per l’U.P.L.I., il commissario straordinario Massimiliano Caboni ha detto che «la Polizia locale ha il dovere di fornire un servizio per il cittadino omogeneo sul territorio, per cui diventa indispensabile per l’organo legislativo regionale rapportarsi con un unico interlocutore qualificato che rappresenta circa 2000 tra agenti e ufficiali per sviluppare una necessaria legge di riforma per la Polizia locale».
La “Consulta Regionale della Polizia Locale Sarda” sollecita le istituzioni regionali ad avviare un percorso condiviso di riforma per il quale ormai la categoria è pronta.