È stato presentato questa mattina, nelle Antiche officine della Salina Conti Vecchi di Macchiareddu ad Assemini, il progetto di valorizzazione nazionale della salicoltura “L’agricoltura coltiva il sale”, elaborato da Confagricoltura e Saline marine italiane. A fare gli onori di casa il presidente di Confagricoltura Sardegna e neoeletto in Giunta nazionale, Paolo Mele, che ha accolto il direttore generale dell’organizzazione di categoria, Annamaria Barrile, e quindi la presidente della Regione Autonoma della Sardegna, Alessandra Todde, intervenute a inizio lavori. La relazione introduttiva è stata curata dal capo progetto, Ciro Zeno, a cui sono seguiti l’Amministratore delegato di Conti Vecchi Spa, Enrico Morgante, e il presidente di ATISALE Spa – Salina Sant’Antioco, Bruno Franceschini. È toccato poi a Mele fare le conclusioni dell’incontro moderato dal giornalista Lello Caravano. La tappa di presentazione odierna del progetto arriva dopo altri due appuntamenti tenuti in Sicilia e Puglia: le realtà territoriali tradizionalmente più importanti della salicoltura nazionale insieme a Sardegna e Emilia-Romagna. All’incontro hanno inoltre partecipato l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gianfranco Satta, i vertici locali di Confagricoltura, numerosi portatori di interesse e l’on. Salvatore Deidda che ha portato i saluti del ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida.
Il progetto. Il 27 settembre 2023, a Roma, è nato il coordinamento tra gli imprenditori agricoli e della produzione del sale marino italiani: Confagricoltura e le società di gestione delle Saline di mare dell’Italia hanno formalizzato la loro collaborazione dettata dai molti punti in comune tra l’attività agricola e la coltivazione del sale marino. Primo obiettivo: dimostrare che la coltivazione del sale marino è assimilata all’attività agricola, dando così riconoscimento a un comparto che opera nella salvaguardia del territorio, dell’ambiente e dell’ecosistema producendo un elemento naturale di grande valore nutrizionale. L’obiettivo finale è quello di definire una legge che fissi i criteri normativi per assimilare la salicoltura marina con l’attività agricola. Tra i firmatari del progetto, oltre a Confagricoltura, ci sono le società di gestione delle Saline di mare italiane Atisale Spa (Puglia e Sardegna); Sosalt Spa e Isola Longa in Sicilia; Saline Ing. Luigi Conti Vecchi in Sardegna; Parco della Salina di Cervia in Emilia-Romagna. Come sostenitori partecipano inoltre le saline di Trapani Oro di Sicilia, Ettore e Infersa e Isola di Calcara.