«Per rispondere a una crisi così ampia come quella da Coronavirus occorre un radicale ribaltamento degli schemi sin qui seguiti. Per questo, sulla scia di un dibattito che l’Italia ha il merito di aver indirizzato, è del tutto condivisibile la proposta spagnola di un fondo da 1.500 miliardi di euro alimentato con l’emissione di titoli di debito europei perpetui, acquistabili anche dalla Bce, le cui risorse sarebbero assegnate ai Paesi come trasferimenti, senza incidere sul debito.»
Lo scrive, in una nota, Emiliano Fenu, senatore del Movimento 5 Stelle, capogruppo mi commissione Finanze.
«Vorrei ricordare che la proposta, prima ancora del governo spagnolo, è stata avanzata in Italia in un appello firmato da 110 economisti provenienti da tutti i più importanti atenei italiani – aggiunge Emiliano Fenu -. Nello scenario che stiamo vivendo va reso sempre più incisivo il ruolo della Bce, che ha già opportunamente potenziato l’entità del quantitative easing e superato alcuni limiti all’acquisto di titoli. Ma ci si deve spingere a esplorare altre e più ampie attività della Banca centrale, tanto necessarie quanto si consideri l’esigenza di evitare di appesantire il debito già alto di alcuni paesi come l’Italia. Nella proposta spagnola, inoltre è totalmente da condividere anche il richiamo a un’azione di contrasto alle politiche fiscalmente aggressive di alcuni Paesi. Sul punto basti ricordare le conclusioni della Commissione Tax, istituita a partire dal 2015 dal Parlamento europeo e successivamente rinnovata – conclude il senatore del M5S -, che ha certificato l’esistenza all’interno dell’Ue di 7 paesi a fiscalità aggressiva, di fatto paradisi fiscali.»