Oggi è il Giorno della Memoria in cui tutto il mondo ricorda l’Olocausto del popolo ebraico durante il secondo conflitto mondiale. L’apertura dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz rivelò al mondo intero quanto terribile sia la negazione della libertà e della vita per il solo fatto di appartenere ad un gruppo etnico o religioso. In Italia le leggi razziali del 1938 rappresentarono una delle pagine più degradanti della nostra storia nazionale. Un tradimento del popolo e dei suoi ideali di libertà e pace. In questa Giornata è doveroso inoltre ricordare i tanti Giusti delle Nazioni che in quelle tenebre hanno saputo dare una testimonianza di luce e umanità. Un prezioso patrimonio morale che va custodito e tramandato. Sono le storie di Salvatore Corrias, Vittorio Tredici, Giovanni Gavino Tolis, Girolamo Sotgiu e Bianca Ripepi. Questa terribile pagina di storia, scuote costantemente le coscienze di tutti. La memoria delle atrocità del passato deve essere l’occasione per migliorare il mondo in cui viviamo. Una memoria che si fa sempre presente e si deve rinnovare ogni giorno.
Nel 1942, Santa Teresa Benedetta della Croce, alla vigilia della sua deportazione ad Auschwitz, scrisse un appello profetico per un possibile cammino di penitenza e riconciliazione: «Chi espia il male inferto al popolo ebreo in nome della nazione tedesca? Chi muterà questa colpa orribile in una benedizione per entrambe le stirpi? Solo chi non permetterà a queste piaghe aperte all’odio di generare altro odio; chi, pur rimanendo vittima di tanto astio, prenderà su di sé il dolore tanto di chi odia che di chi è odiato».