Oggi più che mai è necessario fare una riflessione sulla Shoah e capire sino in fondo quali siano state le motivazioni che hanno fatto sì che venisse perpetrata una simile tragedia che ha funestato l’Europa ed il mondo nel secolo scorso.
Lo sterminio degli Ebrei parallelamente ci fa pensare a tutti quei conflitti che ancora oggi sono in essere e che Papa Francesco ha definito una guerra mondiale a scacchiera, ecco perché ci si domanda il perché non debbano esserci la fine ed il ripristino della pace.
Evidentemente, lo sterminio degli Ebrei è come se non fosse mai avvenuto e, a tal proposito, molti hanno dimenticato e i Signori della guerra non hanno tratto alcun insegnamento da quanto è accaduto.
Già nella Lettera Apostolica di Papa Wojtyla, “Tertio millennio adveniente”, il richiamo è fortissimo, è rivolto non solo ai cristiani ma a tutti gli uomini di buona volontà. Indissolubile è la vicinanza della Chiesa nei confronti del popolo ebraico.
Nessuno può sottrarsi dal ricordare il genocidio degli Ebrei, uno sterminio perpetrato in modo chirurgico da Hitler e dal Terzo Reich.
È di stretta attualità quanto sta avvenendo in Bosnia, dove una marea di persone vengono tenute in una sorta di campo di concentramento, nel quale uomini, donne, bambini, vecchi, vengono esclusi ed emarginati, con la compiacenza dell’Europa, che non interviene per porre fine ad un’immane tragedia.
Nella seconda guerra mondiale lo sterminio degli ebrei avvenne ricorrendo ai forni crematori, che oggi non ci sono, ma anche oggi l’indifferenza è palpabile. A tal proposito, Papa Francesco instancabilmente richiama tutti ad una maggiore collaborazione e, soprattutto, ad un’idea di una società più giusta e nella situazione attuale della Pandemia, è ancora più urgente un’inversione di rotta, verso l’inclusione sociale di tutti.
La Shoah non può essere considerata un evento che non ci riguarda e deve essere di monito a quanti ancora oggi girano lo sguardo altrove, senza assumersi la responsabilità di porre in atto un gesto di vicinanza, solidarietà e rispetto verso quanti hanno dovuto sopportare un’immane tragedia qual è stata la Shoah.
Armando Cusa