La Giornata nazionale della legalità viene celebrata il 23 maggio, data in cui si verificò nel 1992 la strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo (anche lei magistrato) e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani, come ogni anno, invita studenti e docenti ad avviare in occasione di tale ricorrenza percorsi didattici afferenti alla tematica in oggetto, seguendo quanto indicato dal MIUR e dalla Fondazione “Giovanni Falcone”.
Riteniamo che l’educazione alla legalità costituisca il principio fondante dell’intera struttura sociale;
attraverso le attività idonee, con la formazione e i progetti, si deve mirare a far progredire culturalmente e
eticamente i futuri cittadini; onde favorire l’assunzione di responsabilità di ciascuno rispetto alla tutela dei
beni di tutti.
Con l’emergenza Coronavirus e l’impoverimento del tessuto socio-economico in molte realtà del nostro
Paese, il pericolo di un rafforzamento pervasivo del sistema criminale è sempre più realistico. Spaccio di
stupefacenti, riciclo di denaro, gestione appalti, prestiti usurai e finanza occulta sono alcune delle attività con cui la malavita prospera, approfittando anche dell’impiego di molte unità operative delle forze dell’ordine, nell’azione necessaria di contenimento della pandemia.
Fino a dieci anni fa, sembrava impossibile parlare di alcune regioni come terra di mafia; adesso invece bisogna affrontare con forza e decisione tale minaccia in tutta Italia. Il problema più grave sta nel minimizzare la portata del fenomeno.
Solo a titolo esemplificativo, si rileva che in Toscana tra le imprese di turismo e servizi, si registra che sei imprenditori su dieci lamentano un peggioramento dei livelli di sicurezza rispetto al passato. Abusivismo, furti, contraffazioni, rapine, usura, ed estorsione sono i reati la cui percezione risulta aumentata in modo significativo in relazione alla media nazionale. Basta fare qualche ricerca sulle operazioni condotte con successo delle forze dell’ordine, per scoprire che talvolta anche gli imprenditori non sono sempre vittime ma complici.
Si palesa, dunque, la necessità di gettare il seme della cultura della legalità e dell’etica nell’impresa: diventa fondamentale l’introiezione da parte dei giovani di comportamenti imprenditoriali responsabili, ispirati alla conoscenza, al rispetto e alla necessità di una formazione culturale improntata al rispetto delle norme giuridiche.
La scuola è al centro di relazioni tra i diversi attori sociali e cerca un sostegno anche esterno quando decide di sviluppare i percorsi formativi e orientativi; a questo fine possono essere utilissimi i rapporti con le Camere di commercio, viste come casa delle imprese, luoghi deputati a registrare la nascita e la vita delle imprese secondo regole di trasparenza del mercato e legalità. Il registro delle imprese deve essere conosciuto dagli studenti come un formidabile supporto per la legalità e per la lotta alla criminalità, come lo strumento di anagrafe che contiene le informazioni ufficiali su tutte le aziende italiane e dunque veicolo di trasparenza e pubblicità gestito dalle Camere di commercio.
La scuola contribuisce al dialogo tra giovani e le forze dell’ordine. Sicurezza e legalità devono essere considerati obiettivi primari per la collettività; infatti i costi pagati a causa delle irregolarità sono altissimiper l’economia: tasse evase, sfruttamento di persone, sottrazione di ricchezza alle imprese, ai lavoratori e allo Stato indeboliscono le risorse italiane.
Il Coordinamento invita gli istituti scolastici di primo e secondo grado ad avviare iniziative da sviluppare attraverso la DAD che portino i nostri discenti a conoscere le principali organizzazioni criminali e gli effetti prodotti da tali ramificazioni sulla società civile.
Ogni classe coinvolta potrà approfondire alcuni temi specifici della legalità e restituire elaborati personalisulla piattaforma digitale G. Suite: corti, temi, riflessioni sulle vittime di mafia come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Segnaliamo il pregevole progetto di educazione alla legalità proposto dal CNDDU ed avviato dall’ISI Pertini di Lucca, denominato “Aziende giuste”, promosso dalla dirigente prof.ssa Daniela Venturi e teso alla creazione di un data base di aziende del territorio, rilevate sulla base di indicatori sintetici del rispetto di elevati standard di legalità da parte delle imprese, ed alla attribuzione di un rating per ciascuna impresaanalizzata dalla classe 5ª B. Il progetto, già avviato dell’anno scolastico 2018/2019, viene ogni anno arricchito dai contributi degli studenti nelle tematiche relative alla responsabilità sociale delle imprese.
Durante i mesi di aprile e maggio del corrente anno, mediante la modalità della didattica a distanza, glialunni stanno lavorando attraverso una classe virtuale (classroom).
Il flash mob proposto dal Coordinamento è quello di pubblicare nella Classroom l’immagine di Falcone e Borsellino sotto cui ogni studente potrà scrivere una breve frase ricordo. Gli insegnanti potranno segnalare l’iniziativa, attraverso lo screenshot, l’evento al nostro CNDDU (coordinamentodirittiumani@gmail.it).
L’hashtag della giornata è #onestiforever .
Prof. Romano Pesavento e prof.ssa Daniela Provenzano