E’ giunta inattesa, qualche ora fa, la prematura scomparsa di Gino Strada. Un medico ma, soprattutto, un uomo fuori dal comune. Un esempio per tutti, il suo messaggio rivolto incessantemente all’aiuto concreto degli altri, è un richiamo nell’essere concreti e a dare il massimo per un fine importante e costruttivo.
A Gino Strada si deve la creazione di Emergency, divenuta nel tempo una realtà ed un punto di riferimento per quanti avevano necessità di essere curati. Gino Strada con la sua organizzazione ha curato milioni di persone nei punti dove la guerra infuriava. Adesso che il conflitto afghano ha ripreso nuovamente vigore con gli attacchi dei Talebani, la postazione di Emergency di Kabul si trova ulteriormente in difficoltà, e a pagare il prezzo più alto sarà la popolazione.
Ci si augura che la scomparsa di Gino Strada non venga rapidamente dimenticata e che il Governo Italiano in primis si impegni per dare certezze e continuità ai volontari di Emergency.
Le ultime parole che Gino Strada diceva sempre a chi gli chiedeva di non tornare in Afghanistan, erano: «I miei malati mi aspettano e io non posso abbandonarli, questo è il mio dovere di medico e di uomo, i miei amici sono lì».
Ciao Gino.
Armando Cusa