“L’oro bianco”, così veniva definito il sale in passato, rivestendo ancora oggi un ruolo importante sia dal punto di vista economico che ambientale.
Nella sede di Confagricoltura, a Roma, con il presidente Giansanti, alla presenza del Sottosegretario del ministero dell’Agricoltura, Patrizio Giacomo La Pietra e del presidente della FAI, l’assessore regionale dell’Agricoltura, Valeria Satta, ha partecipato alla presentazione di un importante progetto di valorizzazione della salicoltura, in ambito agricolo.
«La Sardegna – ha sottolineato Valeria Satta – è ancora protagonista, grazie alle sue saline. Quella di Sant’Antioco con i suoi 1500 ettari produttivi e quella Conti-Vecchi in produzione dal 1931. Quest’ultima, situata nella laguna di Santa Gilla mantiene ancora oggi un ottimo livello occupazionale e produttivo coniugando sviluppo ecosostenibile e tutela del territorio stesso, il tutto attestato dalla presenza dei bellissimi fenicotteri rosa. Riconoscere l’attività di coltivazione del sale in agricoltura è un percorso utile e necessario per garantire la produzione e la biodiversità ambientale che altrimenti cesserebbe di esistere.»
Il progetto di Confagricoltura mira a riprendere in mano il sistema produttivo delle saline marine d’Italia.