Prevenire le frodi perpetrate da parte di malintenzionati a danno dei clienti che effettuano operazioni a sportello. È lo scopo dell’evento formativo svoltosi alcuni giorni fa in modalità webinar, finalizzato a sensibilizzare i dipendenti della provincia di Nuoro sui temi della sicurezza e del contrasto alle truffe e ai raggiri verso i cittadini. All’incontro, hanno partecipato la direttrice provinciale di Nuoro Andrea Madeddu, i direttori degli uffici postali e diversi gruppi di ascolto di operatori di sportello.
L’iniziativa è stata organizzata dalla struttura Fraud Management, Sicurezza Fisica e Antiriciclaggio dell’Area Centro, che oltre alla Sardegna comprende anche Abruzzo, Lazio e Molise. Il corso, tenuto dal Responsabile della struttura Valerio Coppotelli, fa parte di un ciclo di eventi di formazione in modalità fisica e telematica finalizzata a promuovere tra i dipendenti norme di comportamento ispirate a una “cultura del rischio” integrata e diffusa.
«I presupposti della prevenzione, non possono prescindere dalla conoscenza delle casistiche principali – sottolinea in apertura Valerio Coppotelli – ma passano anche attraverso la narrazione di casi concreti. Saper riconoscere sin da subito un tentativo di truffa è fondamentale per evitarla.»
L’ufficio postale, infatti, è uno dei possibili luoghi fisici in cui i cittadini, che sono inconsapevolmente vittime o sospettano di essere stati vittima di una frode, si recano e la velocità di intervento del personale è un elemento chiave per poter bloccare tempestivamente le eventuali transazioni avviate o le carte di credito compromesse nel caso in cui il cittadino avesse fornito i dati riservati (credenziali e pin). È il caso di un episodio di tentata truffa perpetrato ai danni di una cliente della provincia e sventato dalla prontezza dei dipendenti, l’estate scorsa.
«In quell’occasione – specifica Valerio Coppotelli – un operatore di sportello, durante lo svolgimento di un’operazione di ricarica Postepay nel corso della quale la cliente era al telefono, si rese conto di una possibile truffa in corso, per via di diversi segnali: la signora ripeteva dei numeri ad alta voce e, dal suo modo di fare, pareva che l’interlocutore al telefono avesse molta premura e un atteggiamento particolarmente insistente. La somma era, tra le altre cose, abbastanza cospicua. A quel punto l’operatore suggerì alla cliente, attraverso un messaggio sul display, di annullare l’operazione. Resasi conto dello scampato pericolo, la cliente ha ringraziato l’operatore. Ma si tratta solo di uno dei tanti casi in cui, un provvidenziale intervento del personale, è stato fondamentale per sventare una truffa. Sicuramente un esempio di ‘best practice’ da studiare, condividere con i colleghi e, in caso di necessità, da replicare.»