«Siamo fermamente convinti che non si possa pensare a una ripresa socio-economica senza mettere al centro i bisogni dei più piccoli, fino ad ora dimenticati dal Governo e dalla Regione.»
Lo scrivono, in una nota, i consiglieri regionali del gruppo Progressisti.
«Ancora non si parla di bambini, eppure i nidi e le scuole hanno ormai sospeso da due mesi le attività didattiche per contrastare il contagio del Covid-19 nell’intera popolazione italiana. Si è puntato tutto sulla didattica a distanza, ognuno con le risorse e le competenze in possesso e con forte senso di responsabilità di educatori e docenti. I Progressisti hanno più volte segnalato, con interrogazioni, mozioni e persino con una lettera all’assessore Andrea Biancareddu, le criticità legate proprio alla didattica a distanza per quelle famiglie, e sono tante, che non hanno gli strumenti tecnologici, gli spazi idonei e addirittura, in alcuni paesi della Sardegna, la connessione necessaria. Hanno sottolineato la situazione di molti alunni disabili, spesso trascurati dal sistema scolastico e per gran parte di questa epidemia chiusi in casa con gravi ripercussioni sull’equilibrio psico-fisico.»
La ripartenza del Paese, con un’ipotesi di riapertura graduale delle attività lavorative, non può prescindere da una chiara programmazione istituzionale, che punti ad una riapertura delle scuole, non esclusivamente o parzialmente a distanza.
«Se i bambini saranno costretti a restare ancora chiusi in casa, molti genitori, quasi certamente le madri, saranno costretti a non lavorare – dice l’onorevole Laura Caddeo -. Non si può aspettare a settembre per pensare alla ripresa delle attività scolastiche. La riapertura dovrà essere differenziata su base territoriale, in relazione alle diverse situazioni sociali ed epidemiologiche, con la riorganizzazione degli spazi all’interno delle scuole ed effettuando un costante monitoraggio sanitario ai gruppi di insegnanti e agli alunni:»
In Sardegna la diffusione del virus è stata molto diversa nei vari territori e i Progressisti, proprio su questa base, pensano a una proposta concreta. «Potremmo essere una delle prime regioni italiane a sperimentare la cosiddetta “Fase 2”, privilegiando i bambini e sperimentando i centri estivi e le scuole all’aperto – aggiunge l’onorevole Maria Laura Orrù -. Abbiamo già proposto al presidente Christian Solinas e alla Giunta di attivare quanto prima dei progetti pilota che favoriscano la ripresa di momenti ludici e sociali all’aperto, che sono venuti totalmente a mancare in questo periodo di emergenza sanitaria. Approfittiamo, dunque, del buon clima e delle particolari caratteristiche geografiche del nostro territorio per contribuire al benessere psico-fisico dei bambini e, contemporaneamente, dare un vero sostegno alle famiglie e ai genitori che lavorano.»
“Anche in questa emergenza la politica deve garantire il diritto alla salute e all’istruzione di tutti, intervenendo economicamente per permettere a tutte le famiglie di accedere ai centri estivi», concludono le consigliere Laura Caddeo e Maria Laura Orrù.