E’ molto dura la posizione del Centro Studi Agricoli sulla decisione del Comitato Regionale Faunistico riunitosi in data odierna, sotto la guida dell’assessore regionale dell’Ambiente.
«Riteniamo che i dati dei censimenti non corrispondano alla situazione reale della popolazione di pernici e lepri presenti sul territorio regionale – dice Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli -. Come è apparso, pare che in moltissimi casi i censimenti sulla selvaggina previsti nei mesi di marzo ed aprile non siano stati eseguiti e per questo pare che oggi non si abbiano dati certi. Questa situazione ha portato a limitare il numero dei capi da abbattere, riducendoli drasticamente a 1 solo capo a giornata, anziché i due come lo scorso anno, nel caso della pernice. Questa decisione è uno “schiaffo” ai circa 36.000 cacciatori sardi che sin da 20 giorni fa hanno pagato le tasse di concessione per l’annata venatoria. Non ci sembra corretto né giusto far pagare i cacciatori senza sapere prima se possono andare a caccia alle specie di maggior pregio come la pernice e la lepre – conclude Tore Piana -. Ancora una volta il cacciatore sardo viene limitato e considerato un semplice numeretto scomodo.»