Lotta allo spopolamento, sicurezza, acqua , tecnologia e agricoltura di precisione. Sono stati alcuni dei temi affrontati questa mattina durante la visita ufficiale dall’ambasciatore d’Israele Dror Eydar, ricevuto dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais.
L’incontro è stato cordialissimo ed è terminato con la visita dell’ambasciatore all’aula consiliare e alle opere d’arte del palazzo del Consiglio regionale.
Il presidente Michele Pais ha ringraziato l’ambasciatore della visita all’Assemblea e ha sottolineato il rapporto sempre più stretto che si sta instaurando tra la Sardegna e Israele.
«Un legame – ha detto l’ambasciatore – che parte da lontano e che ha come denominatore comune i nuraghi che si trovano anche in alcune zone archeologiche israeliane.»
L’ambasciatore, per la prima volta in Sardegna, ha auspicato una sempre maggiore collaborazione: «Le nostre aziende – ha detto Dror Eydar – sono pronte a collaborare con voi in materia di incendi, riforestazione, lotta alle cavallette, robotica».
Per l’ambasciatore è, però, importante partire dall’incentivazione delle nascite. La media in Israele è di quattro figli a famiglia. In Italia, e la Sardegna non fa eccezione, le culle sono vuote e la popolazione sta progressivamente invecchiando.
Il presidente Michele Pais ha illustrato i provvedimenti che si stanno mettendo a punto per arginare il problema dello spopolamento e ha detto che si tratta di un tema importante per il futuro: «Ogni anno nell’Isola si perde un numero di persone pari a un piccolo paese». Grande attenzione anche al tema della desertificazione ed al problema dell’acqua. «In Israele il 70% del territorio era di natura desertica – ha detto Dros Eydar – e noi siamo riusciti a farlo rifiorire. Abbiamo studiato tecniche all’avanguardia per desalinizzare l’acqua del mare e usiamo la tecnica dell’agricoltura di precisione per non sprecarne.»
Il presidente Michele Pais ha donato all’ambasciatore la spilletta dei Quattro mori che, prontamente, Dror Eydar si è appuntato nel bavero della giacca. Un gesto simbolico che ha sottolineato ancora di più il grande spirito di amicizia tra la Sardegna e Israele.