Vede la luce, a Tortolì, il Consorzio Turistico Ogliastra Blue Zone, che è costituito da sei soci fondatori, operatori ogliastrini del turismo nei vari settori: Cristian Pinna, Ceo del portale turistico Life in Sardegna, Alberto Giacobbe titolare dell’agenzia di viaggio Ogliastra Incoming, Andrea Franceschi, Alessandro Murino, operatore turistico e guida ambientale, Stefania Carta, titolare dell’hotel Janas di Tertenia, e Cristiano Carta, fondatore del progetto Instagram Costa di Baunei.
«Siamo sempre più convinti della bontà e necessità di questo Consorzio, si tratta di un soggetto giuridico più solido e che ci consentirà di partecipare a diverse iniziative. Stiamo lavorando a un progetto triennale che presenteremo in autunno e prevede di dare un supporto territoriale alle imprese del turismo (servizi di assistenza turistica al cliente), metterle in rete anche grazie ai nostri servizi già attivi, e programmare al meglio la prossima stagione, l’obiettivo è essere pronti e operativi per aprile 2025», dichiarano i membri del neonato Consorzio Turistico Ogliastra Blue Zone.
Il Consorzio si propone di essere inoltre il braccio operativo della Dmo Ogliastra (Destination Management Organization), organismo a partecipazione pubblica e privata. Dialogherà in maniera continua e proficua con i Comuni ogliastrini. E a breve si prevede un incontro con il nuovo assessore regionale del Turismo.
Antonio Caria
«Occorre fare una seria riflessione sui punti di debolezza del modo di fare turismo in Sardegna, rispetto ad altre realtà nazionali ed estere, dove l’offerta è sempre più organizzata e competitiva.»
E’ la posizione della segretaria generale della Fit Cisl Sardegna, Claudia Camedda, all’indomani della pubblicazione del report della CNA sul turismo.
«La bellezza dei nostri mari e le manifestazioni folkloristiche non sono più sufficienti per attrarre i turisti che oggi sono sempre più esigenti. Chi arriva in Sardegna – sostiene la segretaria della Fit – ha la necessità di trovare un buon sistema di trasporto pubblico che gli consenta di arrivare a destinazione, strade percorribili in sicurezza ed un’adeguata gestione dei rifiuti. Come più volte è stato detto, uno dei problemi più seri e urgenti è quello dei trasporti aerei e marittimi, sia per il caro costi che per la scarsità. È chiaro, quindi, quanto sia importante mettere in contatto la domanda con l’offerta, coordinando le strategie di sviluppo e promozione consentendo indirettamente anche la destagionalizzazione delle presenze turistiche sul territorio, a beneficio di tutto il sistema trasportistico isolano, delle società che operano su porti e aeroporti e di riflesso dei lavoratori del comparto, magari con la possibilità di avere rapporti di lavoro più stabili e non solo stagionali.»
«Tutto questo sarà possibile solo mediante la creazione di una DMO, Destination Marketing Organization, che delinei lo sviluppo turistico del territorio attraverso il coinvolgimento diretto dei principali portatori di interesse, dove l’assessorato del Turismo e l’assessorato dei Trasporti assumano il ruolo di coordinamento, facilitando lo sviluppo territoriale con un’organizzazione responsabile che consenta alla Sardegna di aumentare le sue performance e la sua capacità di essere competitiva e attrattiva», conclude Claudia Camedda.
Nel 2023 nelle strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere della Sardegna si sono registrate 15,7 milioni di presenze: una crescita del +6,5% rispetto al 2022, oltre mezzo milione in più di quanto si registrava nel 2019. Ancora più rapido è stato il recupero in termini di arrivi, i quali hanno fatto registrare una crescita del +7,7% rispetto al 2022, portandosi su un livello superiore del 6,7% rispetto all’anno pre-pandemico.
Nel corso del 2023 il turismo è stato uno dei pochi settori in grado di sospingere l’economia della Sardegna grazie al pieno recupero dei livelli pre-pandemici. Lo si evince da un dossier del Centro Studi della Cna Sardegna che analizza le ultime stime dell’ISTAT per il 2023, ottenute a partire dai dati contenuti nel portale “Alloggiati Web” della Polizia di Stato.
L’analisi si riferisce alle sole strutture ufficiali e non considera il contributo all’economia regionale fornito dal cosiddetto turismo residenziale, ovvero, quello delle seconde case, case vacanze e B&B gestiti in maniera non imprenditoriale. Stime della CNA indicano che questa vera e propria nicchia turistica in forte ascesa, grazie al volano della cosiddetta sharing economy, quasi eguaglia i numeri del turismo ufficiale. Se ci si limita ai flussi internazionali, indicazioni al riguardo arrivano dalle indagini campionarie condotte dalla Banca d’Italia sui viaggiatori internazionali che arrivano sull’Isola dai principali scali aeroportuali e portuali; in base a queste stime, nel corso del 2023, in Sardegna si sono registrate – a prescindere dalla tipologia di alloggio – circa 14,1 milioni di presenze straniere, a fronte delle 7,6 milioni censite dall’Istat.
Le tendenze del turismo nell’isola
Tornado ai dati ufficiali, negli ultimi due anni sono stati soprattutto i flussi italiani a sospingere le dinamiche del turismo regionale; già nel 2022, infatti, il numero di connazionali giunti sull’Isola aveva superato il livello del 2019, con circa 1,82 milioni di arrivi e quasi 8 milioni di presenze, numeri, questi, leggermente migliorati nel corso del 2023 (+4,2% gli arrivi e +1,3% le presenze). La ripresa dei flussi internazionali è stata più lenta, in parte per via della riduzione del numero di collegamenti aeroportuali con i principali scali europei e dell’aumento dei costi di viaggio sperimentata nell’ultimo biennio – come indicato dalle simulazioni di booking condotte annualmente dalla CNA. A conti fatti, rispetto al 2019, nel 2022 mancavano all’appello circa 150 mila arrivi stranieri e un milione di presenze. Nel 2023 la crescita della presenza turistica internazionale sull’Isola è stata però eccezionale, pari a oltre +13% sia in termini di arrivi sia in termini di presenze, portando così a compimento il pieno recupero dei livelli pre-pandemici.
Per quanto riguarda l’anno in corso, nonostante la difficile situazione nazionale e internazionale, i dati sulle prenotazioni nelle strutture ricettive dell’Isola sono positivi. In base ai numeri forniti dagli operatori, alla fine del primo trimestre dell’anno (si vedano ad esempio i report di AlbergatorePro) la percentuale di camere in strutture alberghiere già prenotate era superiore a quella registrata nello stesso periodo del 2023, e questo lascia ben sperare in vista della stagione estiva.
La Sardegna nel confronto con i competitors
Secondo la Cna la ripresa del settore turistico è stata sicuramente fondamentale per sostenere la claudicante economia dell’Isola, eppure, il confronto tra le diverse regioni italiane fa pensare che in Sardegna esistano ancora ampi margini di crescita. In primo luogo, l’Isola ha perso due posizioni nella classifica nazionale in termini di numero di presenze annue rispetto al 2019, superata da Liguria e Sicilia; inoltre, nell’ultimo biennio la crescita registrata è stata inferiore a quella di alcune regioni simili, come Puglia, Sicilia o Abruzzo.
D’altra parte, se si estende il campo di analisi a un insieme di regioni europee che competono con la Sardegna per attrarre la domanda turistica nell’area Mediterranea (Creta, Algarve, Puglia, Corsica, Croazia, Malta, Sicilia, Baleari, Calabria e Cipro), si trova che i poco più di 3,4 milioni di arrivi registrati nelle strutture ricettive dell’Isola nel 2022 hanno rappresentato appena il 5,6% degli arrivi totali in queste regioni; il dato della Sardegna, in particolare, impallidisce di fronte agli oltre 12 milioni di turisti che arrivano annualmente nelle Baleari o in Croazia Adriatica, ma risulta modesto anche se paragonato ai quasi 5 milioni di Sicilia o Algarve, o ai 6 milioni di Creta. La distanza è evidente anche se si guarda al dato delle presenze: in Sardegna nel 2022 le strutture ufficiali hanno ospitato viaggiatori per circa 14,7 milioni di notti – il 5,1% del totale; in Croazia i pernottamenti sono stati 86 milioni; 65,4 milioni nelle Baleari; 32 milioni a Creta; 21 milioni nell’Algarve.
Se però si guarda all’offerta ricettiva ufficiale è evidente che qualcosa non torni; con i suoi 222mila posti letto ufficiali la Sardegna si pone infatti su un livello simile o superiore a quello di Creta o Algarve, regioni che registrano quasi il doppio del numero di presenze annue. Anche guardando alla capacità ricettiva delle Baleari, circa 462 mila posti letto, la differenza con la Sardegna non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella che si registra in termini di presenze (65 milioni contro le 15 milioni ufficiali della Sardegna).
Strategie ed azioni: la ricetta della CNA Sardegna
“Il turismo in Sardegna ha grandi potenzialità inespresse ed esiste uno spazio di lavoro enorme ancora da colmare”, commentano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna – si tratta di superare l’immagine internazionale fortemente caratterizzata e incentrata sullo stereotipo della vacanza balneare che rappresenta probabilmente uno dei limiti del modello di offerta della Sardegna che, non a caso, concentra i flussi di viaggiatori nei pochi mesi estivi. Sulla base di uno studio effettuato nel 2017 dalla Cna Sardegna (“Economia e Turismo: modelli a confronto, la Sardegna e i suoi competitor”), benessere e salute sono in assoluto come gli ambiti in cui la Sardegna potrebbe essere più competitiva, seguiti dal turismo storico-archeologico e dal turismo sportivo”.
Ecco quali sono, secondo i vertici della Cna Sardegna, le azioni intraprendere per rendere l’industria turistica sarda più dinamica e sostenibile:
– Dare centralità al tema dell’innovazione, anche per via delle difficoltà del tessuto imprenditoriale regionale di rinnovare la propria offerta e sfruttare le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica e da una domanda sempre più diversificata ed esigente.
– Supportare e promuovere la cultura d’impresa attraverso l’organizzazione di corsi di formazione per gli imprenditori e per il personale.
– Fornire strumenti utili per i sempre più numerosi “imprenditori” che alimentano il turismo residenziale, allo scopo di innalzare la qualità generale e contribuire a migliorare l’immagine della Sardegna sui canali della sharing economy (OTA, social network e portali web).
– Investire sui trasporti, inteso non solo come potenziamento dell’accessibilità dell’Isola dall’esterno ma anche, e soprattutto, in riferimento al trasporto interno, ovvero ai collegamenti da e verso i principali punti di accesso (porti e aeroporti) e al potenziamento del trasporto pubblico locale, visto come elemento fondamentale per favorire la mobilità dei turisti sul territorio.
– Intervenire sul paesaggio urbano attraverso politiche organiche di riqualificazione; la “città” come elemento strategico per il turismo, vista non solo come entità di passaggio dove fare acquisti e usufruire dei servizi di base ma parte integrante dell’esperienza di viaggio.
– Promuovere l’organizzazione di eventi culturali e artistici, ma anche sportivi, di intrattenimento e fieristici, non solo per intercettare nuove tipologie di domanda (culturale, sportiva, turismo dell’intrattenimento), ma anche come elemento utile per arricchire l’esperienza di viaggio, favorire il ritorno dei turisti e promuovere i prodotti e le produzioni locali in chiave esportativa.
L’utilizzo dei social non si discute, sebbene le correzioni da apportare siano diverse, l’approccio differente e la standardizzazione non sia gradita. Da Orgosolo l’esperto di digital marketing, Gianluigi Tiddia, sentenzia: «La comunicazione digitale è strategica, se parliamo di promozione turistica, ma non può prescindere da un aspetto: dev’essere accostata a una forte identità». Ecco la frase da tenere bene a mente, sintesi perfetta di un nuovo cammino che si annuncia ricco di soddisfazioni per i 7 paesi del Gal Barbagia. Il percorso di Destination Inside Sardinia riparte da qui: «Prima dobbiamo sapere cosa siamo, poi pensare alla nostra pubblicazione. La strada è il “turismo di comunità”».
Turismo di comunità
È la variante turistica che intriga, la scommessa vincente per le zone interne, almeno stando all’incontro orgolese dei giorni scorsi. Gli operatori del settore e gli amministratori hanno dialogato con Gianluigi Tiddia nell’affascinante ex casa comunale tempestata di murales. Hanno raccolto con entusiasmo la proposta dell’esperto di comunicazione digitale che scardina consolidate credenze. «Oggi va molto di moda il cosiddetto “turismo esperienziale”, dove si crea una sorta di set cinematografico, appunto un’esperienza, nella speranza che il visitatore ci vada – spiega Gianluigi Tiddia -. Ebbene, a mio avviso questa non è la soluzione migliore. Dobbiamo puntare sul “turismo di comunità”, dove il turista deve entrare e vivere quei luoghi così come sono davvero. Deve vivere un’esperienza reale, senza finzione.»
Ecco la novità da cogliere, virtuosa e di facile attuazione al tempo stesso. È qui che gli strumenti digitali entrano in gioco, nel modo giusto. «In questo caso non mi riferisco solo ai social network. Le propaggini sono svariate, basti pensare alle opportunità garantite dall’intelligenza artificiale. Soprattutto nella fase di pianificazione il digitale può essere di grosso aiuto, sia nell’analisi dei dati sia nella fase di scelta di chi vogliamo far arrivare in Sardegna». Gianluigi Tiddia puntualizza, con schiettezza da vendere: «Non si parla in questo caso di scegliere i ricchi o i belli. Dobbiamo però scegliere quei turisti che vadano bene per le nostre comunità, che si possano inserire e integrare nel modo migliore possibile, senza “distruggere” le nostre realtà».
La scommessa
L’intelligenza artificiale da una parte, il forte valore umano delle relazioni dall’altra. Questa è la singolare “fusione” da invocare, la strada da percorrere verso il “turismo di comunità”. «Tantissimi anni fa i turisti ci sceglievano e venivano nella nostra terra proprio per costruire relazioni, perché qui si sentivano a casa – prosegue Gianluigi Tiddia -. Questo aspetto è andato perduto, negli ultimi tempi, e noi siamo diventati come tanti altri: fornitori di servizi senza grande cura e grande attenzione». Insomma, l’esperto mette in guardia, incita al recupero di quei valori fondanti e distintivi di un popolo. E sullo sfondo le zone interne, ideali testimonial di una svolta turistica da cogliere. «Ecco che in questo modo i social possono diventare di nuovo protagonisti, insieme all’intelligenza artificiale generativa e a strumenti come “ChatGpt”, perché consentono di connettere le persone e di averne cura – precisa Gianluigi Tiddia -. Più che ai social network come vengono utilizzati oggi, in modo visuale e passivo, dobbiamo prestare attenzione alla nostra presenza in Rete, magari con un sito internet proprietario. In questo modo, infatti, possiamo essere “trovati”. L’intelligenza artificiale va a raccogliere dati da siti statici, non da conversazioni sui social».
Il Gal Barbagia
Eventi partecipati, dalle tematiche attuali e affascinanti, iniziati lo scorso maggio. Da Oliena a Orani, passando per Fonni, Orotelli e Orgosolo il cammino è tracciato. Le ambizioni non mancano. Claudio Perseu, direttore del Gal Barbagia: «Ora sappiamo cosa fare, come comportaci per valorizzare le zone interne. Dobbiamo fare di tutto per tenere in vita i nostri paesi, per contrastare lo spopolamento e dare un futuro ai giovani».
«Per un Comune come Stintino, dotarsi di un nuovo brand turistico è fondamentale per valorizzare le proprie risorse e attrarre un maggior numero di visitatori. Un progetto di marketing territoriale moderno come Visit Stintino consente di promuovere le bellezze naturali, la cultura locale e le tradizioni, distinguendosi in un mercato competitivo – dichiarano Fabio Saba e Daniele Pinna co-founders di Nora ADV -. Inoltre, un brand moderno rafforza l’identità e l’orgoglio comunitario, contribuendo allo sviluppo economico e sostenibile del territorio. La media partnership con il seguitissimo account Laura Laccabadora, che da anni si occupa di fare storytelling raccontando la Sardegna, rafforza la promozione aumentando la visibilità e l’attrattività di Stintino come brand turistico.»
Tre navi da crociera e circa 4 mila crocieristi in transito, provenienti da diverse nazioni. Questa mattina, al porto di Olbia, hanno attraccato nelle banchine dell’Isola Bianca le due navi extralusso Seven Seas Voyager e Azamara Pursuit, più la extra large MSC Orchestra.
Una concomitanza di crociere, quella di oggi, che mancava da diversi anni nello scalo olbiese.
«Quella di oggi, con tre grandi navi da crociera ormeggiate contemporaneamente e la presenza di 8 traghetti in arrivo e partenza, è la prima vera giornata record per lo scalo dell’Isola Bianca dal lontano 2008 – spiega Massimo Deiana, presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna -. Una performance storica, resa più complessa dalla presenza di maxi traghetti di ultima generazione, che ha richiesto un lavoro straordinario da parte di tutto il personale dell’AdSP, della Direzione Marittima di Olbia, dei Piloti, dei Rimorchiatori e degli Ormeggiatori, ai quali va il mio particolare ringraziamento per l’impegno e la grande professionalità profusi. Nonostante alcuni problemi fisiologici, come il continuo spostamento di materiale fangoso nei fondali, per il quale, per quanto di nostra competenza e nei limiti previsti dalla norma, abbiamo posto in essere soluzioni immediate, il porto di Olbia gode, quindi, di buona salute. L’auspicio è che risultati come quello odierno possano lasciare il segno e superare le sterili polemiche e le considerazioni avventate che rischiano di generare inutili allarmismi a detrimento dell’ottima reputazione dello scalo a livello internazionale.»
Antonio Caria
Se guardiamo al mondo delle campagne, in Sardegna abbiamo tantissimi produttori ma scarseggiano le imprese. Dobbiamo invertire questa tendenza, la formazione è fondamentale per fare in modo che agricoltura e sviluppo del territorio vadano di pari passo.»
Ecco l’amara verità, raccontata dal docente dell’università di Cagliari Giuseppe Melis. Campagne in crisi, campagne che si spopolano. Ad Orotelli il Gal Barbagia ha chiamato a raccolta allevatori ed esperti del settore. D’altronde, le potenzialità non mancano ma per l’auspicata ripartenza occorre un nuovo approccio. Un salto di qualità. Intanto, il 28 maggio, alle 15.30, il viaggio di Destination Inside Sardinia arriverà a Fonni, con il workshop: “Abc di Instagram, le 12 cose da sapere per un profilo perfetto”, a cura di Alessandra Polo.
Dopo la recente tappa di Orotelli, la macchina di Destination Inside Sardinia si rimette in moto e approderà martedì 28 maggio a Fonni. Negli spazi del Ceas Gennargentu si svolgerà l’appuntamento più “social” del programma. Alle 15.30 inizierà il workshop su Instagram, destinato agli operatori del turismo: “Abc di Instagram, le 12 cose da sapere per un profilo perfetto”, a cura di Alessandra Polo (digital strategist, consulente e formatrice comunicazione nei social media). Infine, chiusura il 7 giugno a Orgosolo, dalle 15.30, con il seminario “Il valore della comunicazione digitale nel turismo”, a cura di Gianluigi Tiddia, esperto di comunicazione social e di digital marketing.
In Ogliastra, nella terra di tradizioni che si intrecciano con il presente, prosegue il percorso di costruzione della Destinazione turistica. “Ogliastra Accogliente,” un’iniziativa che ha già coinvolto profondamente la comunità locale dal marzo dello scorso anno nel progetto di nascita della Destination Management Organization, si appresta a lanciare i laboratori “Contamination LAB.” Questi incontri rappresentano un’occasione importante per gli operatori turistici di unirsi in uno sforzo comune, condividendo esperienze e strategie per innalzare gli standard di accoglienza.
Un viaggio collettivo verso l’eccellenza – L’obiettivo di “Contamination LAB” non è solo quello di migliorare l’ospitalità: questo viaggio di crescita e condivisione vuole sviluppare una cultura dell’accoglienza che permei ogni aspetto dell’attività turistica, rendendo il visitatore un ospite d’onore. Si tratta di identificare e adottare pratiche virtuose che non solo migliorino il business, ma che lo arricchiscano di umanità e calore.
Appuntamenti da segnare in agenda – I laboratori “Contamination LAB” si svolgeranno nella cornice dell’Aula Consiliare della Provincia di Tortolì, in via Mameli 22, nelle seguenti date:
Ogni incontro rappresenterà un’opportunità per ascoltare esperti di fama nazionale, scambiare idee innovative e definire insieme una carta dei valori dell’accoglienza.
«L’arte del racconto è fondamentale. Se pensiamo ai racconti che ci restano nella memoria, cosa notiamo? Fateci caso, sono quelli dei nostri nonni perché emozionano. Dobbiamo partire da lì, da una narrazione di comunità che deve incontrare le nuove tecnologie, i social.»
La giornalista cagliaritana Elsa Pascalis ha rotto così il ghiaccio, ha subito conquistato la platea di operatori del settore turistico. Il viaggio di Destination Inside Sardinia è ripartito da Orani, ai piedi del museo Nivola. Dopo l’incontro di martedì 14 maggio, la firma di Repubblica e del Gruppo Cairo darà vita a un nuovo workshop il prossimo 21 maggio, sempre nel paese dell’indimenticato artista. «Abbiamo un’infinità di bellezze – dice il sindaco Marzo Ziranu -. Vogliamo e dobbiamo imparare a raccontarle».
L’arte del racconto
Gli scorci da cartolina non bastano, se poi non si è in grado di veicolarli. Di farli conoscere nel modo giusto. Il messaggio si è diffuso dal cuore di Orani, ha subito fatto breccia tra chi ogni giorno vive di turismo e non vede l’ora di mettere in pratica le nozioni incamerate in quel percorso virtuoso allestito dal Gal Barbagia. D’altronde, l’auspicato salto di qualità è lì, a un passo. Ma serve l’arte del racconto. «Tanto per cominciare dobbiamo avere maggiore consapevolezza del luogo in cui viviamo – spiega Federica Musa, guida ambientale ed escursionistica -. «Abitiamo in un meraviglioso angolo di mondo ma troppo spesso ce ne dimentichiamo. Quindi, dobbiamo acquisire questa consapevolezza e riscoprire quello strumento che abbiamo sempre avuto. Sì, il “racconto” ci appartiene, occorre comprendere come portarlo sulle nuove piattaforme, sui social». Federica Musa aggiunge: «Abbiamo capito il nostro compito: afferrare uno strumento antico e farlo diventare attualissimo. Solo così potremo raccontare il nostro territorio nel modo più accattivante possibile per raggiungere il maggior numero di persone».
Meraviglie in vetrina
Un racconto di comunità, improntato su coesione e dialogo. Il centro Sardegna si compatta, abbatte gli steccati e sfrutta le potenzialità dei social network. Poi, strizza l’occhio a Maria Lai, tesse trame virtuose come la grande artista di Ulassai. «Premessa: diffidiamo sempre di chi si dimentica delle proprie origini – rimarca la giornalista-docente, Elsa Pascalis -. Non possiamo pensare al futuro senza avere chiara la nostra storia. Ricordiamoci sempre da dove veniamo». Elsa Pascalis incita a trasmettere valori autentici, luoghi dell’anima, storie di vita. Senza scordare un aspetto imprescindibile: «Il nostro racconto deve essere condiviso, di comunità. I social network sono importanti ma vanno usati nel modo corretto, in una prospettiva di collaborazione e di solidarietà». Come dire, nessuna fuga in avanti, l’unione tra le comunità è la sola strada percorribile verso una meta ambiziosa, capace di garantire un futuro radioso alle zone interne dell’Isola. «Non dobbiamo pensare ai luoghi da raccontare come a una destinazione singola – evidenzia Elsa Pascalis -. Focalizziamoci sempre su una destinazione più vasta, in questo caso “Sardegna”, con le sue tipicità. Ebbene, al suo interno c’è la Barbagia, vista come “cuore autentico”. Sì, perché questa è la visione che hanno di noi, sia all’estero sia nella Penisola».
Prossimi appuntamenti
Dopo la partenza da Oliena lo scorso 10 maggio, e la tappa oranese del 14, il percorso di Destination Inside Sardinia riprenderà ancora da Orani il 21 maggio, con un workshop di 3 ore dedicato agli operatori del turismo. Ecco “Raccontare il territorio”, sempre a cura della giornalista Elsa Pascalis. Il 23 maggio, invece, la scena sarà tutta per Orotelli. Dalle 17 si svolgerà il seminario “Agricoltura e sviluppo territoriale. Gestire un’impresa agricola”, curato del docente dell’università di Cagliari Giuseppe Melis Giordano. Il 28, poi, a Mamoiada ci sarà la tappa più “social” del programma. Alle 15.30 inizierà il workshop su Instagram, destinato agli operatori del turismo: “Abc di Instagram, le 12 cose da sapere per un profilo perfetto”, a cura di Alessandra Polo (digital strategist, consulente e formatrice comunicazione nei social media). Infine, chiusura il 7 giugno a Orgosolo, dalle 15.30, con il seminario “Il valore della comunicazione digitale nel turismo”, a cura di Gianluigi Tiddia, esperto di comunicazione social e di digital marketing. «Il nostro progetto è chiaro e ambizioso», dichiara Claudio Perseu, direttore del Gal Barbagia: «Vogliamo valorizzare nel modo migliore il patrimonio storico, culturale, ambientale, artigianale ed enogastronomico dei sette centri che compongono il Gal Barbagia. Ovvero, Orotelli, Oliena, Orani, Mamoiada, Fonni, Ottana e Orgosolo».