Con la presenza di circa tremila pellegrini, anche in Diocesi si è aperto l’Anno Santo 2025. I riti solenni hanno preso avvio nella chiesa dei padri Cappuccini in viale fra Ignazio, da dove è partita la processione per alcune vie cittadine, guidata dall’Arcivescovo, verso la Cattedrale. Durante il Pellegrinaggio è stata condotta la Croce costruita e donata dai detenuti della Casa Circondariale “Ettore Scalas” di Uta, quale segno di Speranza. Presenti i fedeli, il clero diocesano, le associazioni laicali, le autorità civili e religiose.
L’avvio della processione
Il momento vissuto davanti al Convento è stato denso di significato e ha visto oltre il canto dell’inno giubilare e alcune preghiere, la lettura di una parte della Bolla papale di indizione dell’Anno Santo 2025. Si tratta del 25esimo Giubileo universale ordinario della storia della Chiesa cattolica, anche detto Giubileo della Speranza.
La Lettera pastorale
Il Santo Padre chiede che nel tempo del Giubileo sia prestata attenzione ai segni dei tempi, per imparare a riconoscere il tanto bene che è presente nel mondo e per «rispondere ai perenni interrogativi degli uomini sul senso della vita presente e futura e sulle loro relazioni reciproche – scrive monsignor Giuseppe Baturi nella Lettera pastorale. (…) -. È nostra responsabilità aiutare gli uomini a riconoscere segni di speranza pur dentro ogni possibile oscurità. L’Arcidiocesi di Cagliari intende promuovere, in modo particolare, i seguenti segni giubilari di speranza e misericordia: l’Adesione al progetto di Microcredito “Mi fido di Noi”, un’alternativa alla detenzione, non dimenticare i poveri e un’alleanza per la trasmissione della vita».
La celebrazione eucaristica
La celebrazione eucaristica in Cattedrale, preceduta da un breve momento solenne di preghiera sulla soglia della Chiesa madre della Diocesi, è iniziata vicino al fonte dove l’Arcivescovo ha presieduto il rito della memoria del Battesimo. La Santa messa, animata dal Coro giubilare diocesano diretto da monsignor Fabio Trudu,
L’omelia dell’Arcivescovo.
Nella solennità della Santa Famiglia, Monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari, ha aperto l’Anno Giubilare della Diocesi con una toccante omelia nella Cattedrale, invitando la comunità a mettersi in cammino come Pellegrini di Speranza. Le sue parole hanno delineato un percorso spirituale fondato sulla grazia, sulla conversione e sull’impegno a rendere la speranza il centro del rinnovamento ecclesiale e sociale.
L’arcivescovo ha sottolineato che «la speranza cristiana non è un sentimento vago, ma una certezza fondata sull’amore di Dio: “Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!” (1Gv 3,1). Ha esortato i fedeli a varcare la soglia dell’Anno Santo per entrare nella libertà dei figli di Dio: «Liberati di ciò che ti appesantisce, dai ai poveri, vieni, seguimi e avrai un tesoro!” (Mc 10,21)». La speranza diventa così forza per affrontare le incertezze del tempo presente: «Occorre scegliere – ha detto – occorre determinarsi per farsi protagonisti del tempo e imprimere noi la direzione del cammino».
Monsignor Giuseppe Baturi ha indicato l’Anno Giubilare come un’opportunità per rispondere allo sguardo d’amore del Signore: «Su questo nostro cammino, a un bivio ci si è fatto incontro un uomo: ma non è un uomo, è Dio, che per gli uomini si è fatto uomo». Ha invitato tutti a cercare Gesù per ritrovare speranza anche nei momenti di angoscia: «Smarrire Gesù provoca angoscia. Cosa è la vita senza la speranza che Egli infonde?».
Nell’esempio della Santa Famiglia, l’Arcivescovo ha individuato un modello per la vita cristiana: amore come servizio e obbedienza a un compito. Maria, con il suo cuore che custodisce il mistero di Cristo, diventa un’ispirazione: «Custodiamo la memoria di Cristo e allora, dentro le occupazioni e gli ambienti della vita, potrà nascere qualcosa di nuovo».
Ha richiamato la responsabilità della Chiesa nel promuovere la dignità umana e la giustizia: «Cerchiamo Gesù per sostenere la speranza degli uomini del nostro tempo, promuovendo opere di pace, aiutando i giovani, accogliendo i migranti e accompagnando i poveri».
Ha evidenziato come la speranza cristiana sia motore di trasformazione del mondo, capace di rinnovare ogni ambito della vita: dalla politica all’economia, dalla cultura all’educazione. Richiamando San Bonaventura, monsignor Baturi ha paragonato la speranza alle ali degli uccelli, che innalzano lo sguardo e rinnovano la realtà. La speranza, ha detto, non è fuga dal mondo, ma impegno a costruire una società più giusta e fraterna: «L’intera nostra persona è attirata in alto dalla speranza e rinnovata nel suo rapporto con le cose e le persone».
Il prelato ha concluso esortando la Diocesi a vivere l’Anno Giubilare come un tempo di incontro con il Signore risorto e di rinnovata fiducia nella sua promessa: «Riprendiamo a sperare, non restiamo fermi, rinchiusi nelle nostre delusioni o dentro la nostra presunzione. Senza speranza non c’è movimento, non c’è gusto nell’azione».
Con queste parole, l’arcivescovo ha tracciato un cammino di fede, speranza e amore per una Chiesa che si fa testimone del Dio Amore nel mondo. Un messaggio forte e attuale per un tempo di grazia e conversione.
Chiese giubilari in Diocesi
nella città di Cagliari:
- Cattedrale Primaziale di Cagliari
- Basilica di Nostra Signora di Bonaria;
- Santuario di Sant’Ignazio da Laconi, Chiesa di Sant’Antonio;
- Chiesa parrocchiale di San Paolo;
fuori dalla città di Cagliari:
- Basilica di Sant’ Elena in Quartu Sant’Elena;
- Cattedrale di San Pantaleo in Dolianova;
- Cattedrale di San Pietro in Suelli;
- Chiesa parrocchiale San Giovanni Battista in Pula;
- Chiesa parrocchiale San Nicola di Bari in San Nicolò Gerrei;
- Chiesa parrocchiale San Raffaele Arcangelo in Villasimius;
- Santuario di San Priamo martire in San Priamo frazione di San Vito.
Tenuto conto della manifestazioni di fede legate ai pellegrinaggi e pie visite, in occasione degli stessi, sono inoltre Chiese giubilari :
- Santuario di Santa Greca in Decimomannu;
- Santuario di Santa Maria in Uta;
- Chiesa di Santa Vitalia in Serrenti;
- Chiesa parrocchiale di Santa Maria in Siurgus Donigala.
È inoltre concessa l’indulgenza giubilare ai fedeli che parteciperanno al pellegrinaggio fra il 24 e 25 aprile che si compie da Sinnai al Santuario della Madonna di Bonaria.